Al di là dei malumori fra il Presidente De Lautentiss e gli Agnelli, trapelati subito dopo la sfortunata e atipica giornata di campionato, il problema vero è l'attrito venutosi a creare con la Ficg e la Lega di Serie A, secondo cui il club campano avrebbe dovuto giocare il match. Un precedente che rischia poi di penalizzare tutta la stagione calcistica.
Il Protocollo sottoscritto dalla Ficg con il Ministero dello Sport per la ripresa dell'attività calcistica, dopo il lockdown, "è ancora "valido". Lo ha chiarito il Ministro Vincenzo Spadafora, dopo che domenica aveva giustificato il fermo del Napoli con l'interesse superiore alla salute pubblica.
Ma il problema è anche più complesso ed ha a che fare con le fonti del diritto, ovvero se sia prevalente l'ordinamento sportivo, che da regolamento imponeva al Napoli di giocare, o la legge ordinaria ed, in particolare, la competenza esclusiva delle regioni in tema di salute pubblica, che hanno determinato il fermo della squadra su ordine delle autorità sanitarie.
Frattanto, la Procura federale ha aperto ha aperto una indagine, per verificare la corretta applicazione dei protocolli sanitari da parte del Napoli. Un atto dovuto, hanno precisato fonti della Procura, che al momento sta raccogliendo tutta la documentazione sanitaria
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