Il nocciolo della controversia è l'utilizzo da parte del gigante minerario della sua sussidiaria affiliata al marketing di Singapore, accusata di essere stata utilizzata per minimizzare artificialmente il prezzo del minerale venduto ai clienti in Giappone e in Cina. L'Australia occidentale riceve una royalty da BHP calcolata come una percentuale fissa del prezzo di vendita del ferro.
BHP ha rigettato tutte le accuse.
In lieve calo a Londra le azioni del gruppo minerario più grande al mondo: -0,55%.
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