La riduzione è da attribuire alle disponibilità liquide del Tesoro (-5,3 miliardi), che hanno più che compensato il fabbisogno (+2,3 miliardi). Gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente ridotto il debito di 0,4 miliardi.
Guardando alla ripartizione per settori, il debito delle Amministrazioni centrali è diminuito di 3,2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Anche le entrate tributarie si sono ridotte ad agosto (-5,3%), attestandosi a 41,4 miliardi (-2,3 miliardi rispetto allo stesso mese del 2018).
Nei primi otto mesi, le entrate tributarie sono calate dell'1,1% a 277,2 miliardi (-3 miliardi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Il calo però è dovuto alla proroga all'autunno delle scadenze per i versamenti in autoliquidazione dei contribuenti soggetti agli ISA.
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