Il rapporto evidenzia anche la crescita del mercato dei mutui ad aprile 2019, con una variazione positiva di +2,5% su base annua, ma al contempo una riduzione della domanda di finanziamenti alle imprese dello 0,6% su base annua.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, si conferma la politica dei tassi bassi, al minimo storico: il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è dell'1,84% (1,86% ad aprile 2019, 5,72% a fine 2007), mentre per le operazioni di finanziamento alle imprese è dell'1,46% (1,46% anche il mese precedente; 5,48% a fine 2007), con un tasso medio sui prestiti del 2,58% (2,59% il mese
precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007)
In forte calo le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) che ad aprile 2019 si sono attestate a 32,7 miliardi di euro, in forte diminuzione rispetto ai 50,9 miliardi di aprile 2018 e ai 77,4 miliardi di aprile 2017. Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 56 miliardi (pari a -63,3%).
Ad aumentare sono stati i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) che, a maggio 2019, sono stati di circa 55 miliardi di euro con una variazione pari a +3,8% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 19 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -7,4%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è comunque in crescita del +2,1%.
Infine, livelli particolarmente bassi per lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie che, a maggio 2019 è di 201 punti base (stesso valore di aprile), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).
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