Diasen, dalla metro di Parigi ai resort in Scozia e California:l'ecopavimento a base di sughero conquista il mondo

L'azienda marchigiana crea anche intonaci e malte

Diasen, dalla metro di Parigi ai resort in Scozia e California:l'ecopavimento a base di sughero conquista il mondo
di MARIA CRISTINA BENEDETTI
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:32

Dal misticismo dei francescani di Assisi alla metropolitana di Parigi, l’essenza del sughero.

Intuizioni alchemiche, è la narrazione di Diego Mingarelli che, in quarta battuta di una storia di Marche e di famiglia, è arrivato all’eccellenza Diasen.

Dalla suggestione alla pratica, produce malte e pitture con quel tessuto vegetale, che riveste il fusto e le radici delle piante legnose, per stendere l’intonaco più eco. Economia circolare. Costruire mediterraneo è il suo vanto, soprattutto è una felice intuizione. Dall’angolo appartato di Sassoferrato, in provincia di Ancona, nel suo unico stabilimento da 50 dipendenti, s’è inventato Diathonite Thermostep, un pavimento leggero, isolante, resistente. Stessa formula, identiche soluzioni green. «Il sughero – si compiace – protegge dal caldo, dal freddo e dal fuoco, sfida muffe e umidità. Genera comfort acustico, produce benessere». È il degno nipote di Lorenzo Pierantoni, il suo bisnonno, che fece scoccare la scintilla del made in Italy in una bolla di sapone, era il 1925; è l’erede diretto di Floriano, che nel 1978 riconvertì la passione produttiva in una nuova avventura imprenditoriale, la Italsolventi.

Mingarelli declina il lungo tragitto in progress: «Erano ancora prodotti chimici per l’edilizia legata a tecnologie tradizionali e poco ecologiche, ma mio padre amava innovare e lo faceva miscelando universi incompatibili, come sughero e cemento, dando forma a una chimica creativa». Ora tocca a lui scrivere il capitolo d’un passaggio generazionale che sa d’evoluzione. Resta fedele a quello scrigno di Fabrianese e alla suggestione di un materiale al massimo della rigenerazione. «Lo maciniamo dopo aver separato la corteccia dalla polpa, lo mescoliamo con altri prodotti». Riciclabile e rinnovabile, perché la corteccia delle querce da cui si estrae si rigenera ogni 10 anni. Lavorarlo è tutelare le sugherete da cui si ricava. Da amministratore e proprietario della Diasen, Mingarelli si apre al mondo e il mondo a lui: 24 stazioni della metro parigina, un resort in Scozia, un altro in Algarve, il Trillium Complex di Los Angeles, il terminal crociere di Lisbona e la Bocconi di Milano parlano il suo linguaggio sostenibile da 12 milioni di fatturato.

I NUMERI

Per lui le cifre che contano tuttavia sono altre: «Le 65 nazioni nelle quali siamo presenti, l’8% dei ricavi dedicati a ricerca e sviluppo. Abbiamo presidi tecnico-commerciali negli States e a Dubai, ma il grosso dei dipendenti è concentrato nella sede storica di Sassoferrato». La forza di identità & appartenza, l’orgoglio della collaborazione con l’archistar Carrilho da Graça. In Portogallo. «È, questo Paese, il primo produttore al mondo di sughero, ed è lì che abbiamo vinto il premio Eccellenza nella Riabilitazione delle Costruzioni, per la capacità creativa che abbiamo di usare e trasformare questo elemento prezioso».

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