Piaggio, Vespa e le sue sorelle: sfida indiana per i fratelli Colaninno

Matteo e Michele hanno ereditato dal padre Roberto la guida del gruppo: sei mesi di tempo per cogliere le opportunità internazionali

Piaggio, Vespa e le sue sorelle: sfida indiana per i fratelli Colaninno
di Rosario Dimito
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 06:00

Da impresa della provincia toscana a multinazionale di dimensioni internazionali, il passo non è breve, ma il Gruppo Piaggio, nei suoi quasi 150 anni, ci è riuscito appieno, e oggi rappresenta un’eccellenza del Made in Italy grazie a Roberto Colaninno.

È stato lui a spingere la riproposizione di prodotti iconici come la Vespa: è stato una guida lungimirante degli ultimi 20 anni, fino alla sua scomparsa lo scorso agosto. Adesso ci sono i figli Matteo e Michele attesi al varco della prosecuzione sulla strada tracciata dal padre. Ci riusciranno? Dovranno convincere il mercato di essere in grado di tenere la strada del gruppo Immsi, controllante al 54% Piaggio, che ha 2,1 miliardi di ricavi e 750 milioni di debiti. Di recente è stato piazzato un bond per rifinanziare 250 milioni di debiti.

IL DRONE

Questa è la Piaggio lasciata in eredità da Colaninno senior che ora Matteo e Michele, manager con profili complementari, dovranno sviluppare. Partendo dal dipartimento dedicato alla mobilità elettrica a 2, 3 e 4 ruote, chiamato di E-Mobility, il cui cuore è a Pontedera e che recentemente è stato potenziato con nuovi uffici e laboratori dedicati. Oggi conta una struttura organizzativa composta da circa 40 ingegneri specializzati in elettronica, meccanica e robotica. Questo dipartimento, che ha dato vita alla prima Vespa Elettrica della storia e allo scooter elettrico Piaggio 1 dotato di batterie estraibili, lavora a stretto contatto con la controllata americana Piaggio Fast Forward, la società del gruppo con sede a Boston che rappresenta il centro di ricerca sulla mobilità del futuro. È lì che viene prodotto il drone terrestre Gita, un robot carrier della tipologia “follow me”, unico nel suo genere, in grado di trasportare pesi fino a 20 kg e di seguire il proprietario in ambienti interni ed esterni, con una velocità massima di 10 chilometri orari e un’autonomia di 4 ore. Tornando alle due ruote, Aprilia di recente ha fatto il suo ingresso in un nuovo segmento di mercato, quello delle sportive di media cilindrata, con la nuova Aprilia RS 457, un’interessante entry level sintesi di tecnologia e qualità. «In questi anni il brand Aprilia sta vivendo un periodo magico di rinnovamento e crescita - commenta Michele Colaninno -, sostenuto anche dai continui progressi nel mondo delle corse. Siamo pronti a fare un ulteriore passo verso il futuro, con una moto sorprendente interamente sviluppata a Noale, in grado di esaltare ed emozionare i giovani e che ci apre grandi prospettive su nuovi mercati, anche lontani». E infatti Aprilia, già impegnata nella MotoGP con risultati sempre crescenti, quest’anno ha preso parte per la prima volta al rally turco della Transanatolia, salendo subito sul podio con la nuova Tuareg. Passando dal Veneto alle sponde del lago di Como, a Mandello del Lario tutto è pronto per una grande rivoluzione in casa Moto Guzzi: lo stabilimento, dove le iconiche moto dell’aquila vengono prodotte dal 1921 ed esportate in tutto il mondo, sarà presto completamente rinnovato secondo il progetto dell’archistar americana Greg Lynn.

Al centro del progetto che proietta Guzzi nel secondo secolo di storia, anche un nuovo museo e spazi polifunzionali per appassionati motociclisti e innovatori.

Un futuro delle due ruote pensato da Piaggio ricco di tecnologia, che supera il puro concetto di mobilità e strizza l’occhio anche al mondo della moda, con la quale negli anni sono state strette partnership internazionali, come ad esempio la Moto Guzzi V7 in collaborazione con Gucci, le Vespa Armani e quella realizzata con Christian Dior, che hanno contribuito ad incrementare il valore del brand Vespa fino alla valutazione di 900 milioni stilata da Interbrand nel 2022. L’anno scorso è stata lanciata una Vespa in edizione limitata disegnata dalla pop star di fama mondiale Justin Bieber, mentre è recente la collaborazione con Disney, che ha dato vita alla Vespa dedicata ai cent’anni di Mickey Mouse. «I sogni ci permettono di guardare al futuro con ottimismo, anche in momenti difficili come quello attuale. Un’icona senza età come Vespa non poteva non celebrare una altrettanto intramontabile icona come Mickey Mouse, con un omaggio alla creatività, alla fantasia, alla spensieratezza e al divertimento, valori che da sempre Vespa porta con sé», spiega Michele Colaninno.

LE INCOGNITE

 Questo è il business puro di un gruppo fortemente internazionalizzato dal fondatore. I figli sono attesi al bivio del rilancio delle quote di mercato in Africa, Nord America e India. Nel paese dell’Asia meridionale la sfida più avvincente che, se riesce, potrebbe dare la svolta. Da 14 mesi alla presidenza c’è Droupadi Murmu, una insegnante che punta a elevare il tenore di vita della sua popolazione di 1,4 miliardi di abitanti con un reddito pro capite di 2,2 mila dollari dove l’1% detiene il 40% della ricchezza: la ex insegnante punta ad allargare la fascia degli agiati. In questa crescita sociale ed economica è la scommessa lasciata in eredità da Colaninno. In India Piaggio costruisce Ape, i famosi veicoli a 3 ruote anche nella versione Ape E-City. Nella produzione ci sono i Porter, veicoli a 4 ruote che nella politica di benessere economico in corso nel paese asiatico, potrebbero sostituire le 3 ruote come simbolo del progresso delle famiglie. Questa sfida interna all’India potrebbe consentire a Matteo e Michele Colaninno di avvantaggiarsene, se sapranno cavalcare la strategia giusta anche rispetto alla concorrenza. I due fratelli avranno sei mesi di tempo per dimostrare le loro capacità.

Questo periodo è il banco di prova della governance di Immsi e Piaggio in scadenza con il bilancio 2023 e da rinnovare con le assemblee di aprile 2024. E’ vero, come sottolineano a Mantova, che il gruppo è di proprietà dei Colaninno ma è anche vero che i due fratelli hanno i riflettori del mercato puntati contro: fino ad allora i risultati non potranno deludere considerando il vento contrario di una congiuntura internazionale sfavorevole per i venti di guerra bellici e dei rapporti diplomatici tra occidente e oriente e le tensioni economiche. La Piaggio è dei Colaninno, ma c’è un 46% del mercato che potrebbe chiederne conto.

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