Droni e laser scanner, la svolta hi-tech premia i nuovi geometri

In deciso rialzo le iscrizioni all’istituto tecnico che ha cambiatovnome in Cat, ovvero Costruzioni ambiente e territorio.

Diego Buono, presidente della Cassa Geometri
di Luca Cifoni
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:32

Nella sua borsa – almeno quella virtuale – droni, laser scanner e strumentazione Gps si sono aggiunti a metro e compasso.

Il geometra 4.0 è un professionista un po’ diverso da quello presente nell’immaginario collettivo: in un’epoca in cui le rivoluzioni tecnologiche si susseguono lasciando poco tempo per adattarsi, un’attività antica sta ritrovando anche nel nostro Paese la sua centralità. Qualche indizio di questa tendenza si trova anche nei numeri: quelli della ripresa delle iscrizioni al primo anno dell’istituto tecnico che da alcuni anni si chiama Cat (Costruzioni, ambiente e territorio), ma anche quelli di redditi e volumi d’affari, fotografati dalla Cassa Geometri, l’ente di previdenza della categoria. «Dopo un primo periodo di calo seguito al cambio di denominazione della scuola abbiamo fatto un’ampia azione di comunicazione insieme al Consiglio nazionale geometri – spiega il presidente della Cassa Diego Buono – e ora i dati relativi alle scelte dei ragazzi evidenziano un buon aumento».

I NUMERI

 Aumento che del resto corrisponde a una richiesta che resta forte sul territorio. Anche per i compiti all’apparenza più tradizionali. Nelle 3.300 assunzioni programmate dall’Agenzia delle Entrate nel biennio 2022-23 (prima parte di un piano più ampio che comprende quasi 11mila nuovi ingressi entro il 2024) figurano ben 900 geometri per il catasto. «È un po’ il nostro core business» osserva con una punta di orgoglio Buono. Pure in questo specifico settore, le competenze si sono evolute; i 900 nuovi assistenti tecnici (la prova d’esame è prevista per il prossimo 22 maggio) saranno impegnati tra l’altro nell’aggiornamento delle banche dati catastali, relative a fabbricati e terreni. Tornando ai numeri delle iscrizioni scolastiche, dopo una sostanziale stabilità sopra quota 8.500 negli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022, per quello iniziato lo scorso autunno le domande sono balzate a 10.700. Va ricordato che oggi il bacino della professione è alimentato oltre che dai diplomati del Cat anche dai geometri con la laurea triennale, grazie ai corsi attivati in una serie di atenei.

Un esempio interessante di percorso professionalizzante, che può garantire cioè l’accesso diretto a questo mestiere. Dall’osservatorio della Cassa si può valutare anche l’andamento del reddito e del volume d’affari dei professionisti. Nell’ultimo anno entrambi questi indicatori hanno sperimentato un balzo in avanti, rispettivamente del 44 e del 42 per cento. Nel primo caso il valore attuale è pari a 31.920 euro, nel secondo a 45.821. Tra il 2016 e il 2020 i redditi erano cresciuti del 25%. Se l’apertura alla tecnologia è uno dei punti di forza della ripresa della professione, in grado di esercitare una buona attrattiva sui ragazzi che vi si affacciano, è evidente che c’è anche un forte bisogno di formazione. Negli ultimi tempi la Cassa si è mossa in questa linea con una serie di iniziative.

LA FORMAZIONE

 Per i giovani fino a 35 anni è prevista l’erogazione di un contributo pari al 50 per cento per la frequenza di corsi istituiti e validati dal Consiglio nazionale dei geometri e per tutti i corsi validi al fine del riconoscimento dell’obbligo formativo. È previsto un massimale è di 250 euro. Per tutti gli altri iscritti, senza limiti anagrafici, il contributo (sempre del 50 per cento con il massimale a 250 euro) viene riconosciuto per i corsi validi al mantenimento delle competenze specialistiche e per la partecipazione a iniziative formative ritenute strategiche o di maggior importanza dallo stesso Consiglio nazionale. Anche la corsa alle ristrutturazioni edilizie ha contribuito alla maggior richiesta della professionalità del geometra. La Cassa ha cercato di inserirsi nella vicenda dell’efficientamento edilizio anche da un altro punto di vista, cercando di dare una mano allo sblocco dei crediti d’imposta rimasti incastrati per la mancata “capienza” delle banche e il susseguirsi di cambiamenti legislativi. «Abbiamo acquistato 10 milioni di crediti e saremmo pronti a prenderne altri 15 – ricorda il presidente Buono – ma ora la norma in vigore ci impedisce di farlo». L’ente previdenziale avrebbe ampi margini di manovra grazie alle imposte che versa e facendosi carico di una quota di crediti aiuterebbe a liberare un po’ di quella capacità di assorbimento che al momento è merce rara nel sistema. Nell’ambito di questi interventi è arrivata una boccata d’ossigeno per i geometri iscritti, ai quali è stata data la possibilità di utilizzare i crediti fiscali per compensare i contributi dovuti alla stessa Cassa. Liberandosi così di somme in scadenza che rischiavano di andare perse.

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