Da Trump all'Italia, sfida sul fisco. Ma c'è il nodo coperture

Da Trump all'Italia, sfida sul fisco. Ma c'è il nodo coperture
di Luca Cifoni e Marco Ventura
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Martedì 28 Novembre 2017, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 18:35

L'obiettivo è comune per almeno tre degli schieramenti in lizza: ridurre in modo molto significativo una pressione fiscale che colloca il nostro Paese ai primi posti della classifica europea. Ma questa ricetta viene declinata in modi diversi: se il centro destra punta tutto su un'operazione di impatto come la flat tax, per il Pd la parola d'ordine è proseguire attraverso una drastica revisione dell'Irpef il lavoro già avviato con negli ultimi tre anni e mezzo con il bonus 80 euro, la riduzione dell'Ires e la cancellazione dell'Imu per le abitazioni principali.

Ancora da decifrare nel dettaglio invece le intenzioni del Movimento Cinque Stelle che comunque con Di Maio ha annunciato una «manovra choc». La posizione di Mdp e delle forze a sinistra del Pd si distingue perché il programma fiscale parla anche di tributi da aumentare o istituire (ad esempio nuovi prelievi patrimoniali) e di un inasprimento della progressività: il che tradotto vuol dire più tasse per i redditi alti. È chiaro che programmi ambiziosi di riduzione delle imposte chiederebbero anche di indicare le fonti di copertura del minor gettito.

Matteo Renzi non ha fatto mistero di guardare per questo a Bruxelles: il piano prevede un allentamento dei vincoli sul deficit fino alle soglie del 3 per cento del Pil (il cosiddetto ritorno a Maastricht). Anche i Cinque Stelle puntano sull'abbandono del percorso verso il pareggio di bilancio, mentre Silvio Berlusconi ha spiegato di fare affidamento su un meccanismo come quello teorizzato da Reagan negli Usa degli anni Ottanta: la riduzione delle aliquote spingerebbe i versamenti dei contribuenti e quindi aumenterebbe il gettito invece di ridurlo: la famosa curva di Laffer, dal nome dell'economista che propose questo approccio.

Pd
Revisione dell’Irpef, il fisco finisce on line

La ricetta del Pd può sintetizzarsi in un «lasciateci completare la riforma del fisco». Due i concetti di base. Il primo è la semplicità, con un ulteriore snellimento fino al 30 per cento delle procedure in carico ai professionisti. Inoltre, pagamento di tutte le imposte online, anche tramite smartphone, entro 5 anni. Il 730 precompilato è solo l’inizio. Il sistema Irpef andrà completamente ripensato per scaglioni, aliquote e detrazioni sulla base del criterio di semplicità definendo precisamente “chi paga, quanto e per che cosa”. Insomma, l’obiettivo è completare il riordino complessivo partito con l’abrogazione dello spesometro, le comunicazioni “black list”, la riduzione di un anno dei termini di accertamento, la velocizzazione dei rimborsi Iva e la diminuzione dei tempi del contenzioso tributario. Giù le tasse. E semplificarle.

Centrodestra
Con la “flat tax” aliquota unica

Due i pilastri delle proposte di centrodestra: la semplificazione del sistema delle imposte dirette e indirette, e l’alleggerimento dell’imposizione fiscale complessiva attraverso la “flat tax”, l’imposta piatta fondata sull’aliquota fiscale unica indicata da Berlusconi al 23 per cento e al 15 per cento dalla Lega che esclude deduzioni e detrazioni. La proposta di Fratelli d’Italia è una flat tax temperata, cioè una fase sperimentale di 2 anni in cui si applicherebbe all’incremento di reddito, per poi estenderla. Per Forza Italia, la flat tax farebbe emergere un 15 per cento di evasione. Ferma restando la “no tax area” per i redditi fino a 8 mila euro, per le famiglie con redditi inferiori a 10mila scatterebbe l’imposta negativa sul reddito (Inr): un sussidio pari alla metà della differenza tra soglia di sussistenza e reddito percepito. 

Mdp
Patrimoniali e più progressività

Combattere l’evasione fiscale e cambiare la struttura delle imposte per salvaguardare la progressività del prelievo (ciascuno paghi in proporzione alle proprie capacità) sono i capisaldi del programma fiscale diMdp, il Movimento democratico e progressista. In concreto significa fra l’altro riordino della fiscalità comunale, web tax e agevolazioni fiscali per le famiglie a sostegno della genitorialità. Quanto all’imposta sui redditi, va resa progressiva in modo continuo (il contrario della “flat tax” del centro-destra).Mdp vorrebbe un prelievo sul patrimonio, un’imposta patrimoniale personale. Voce a parte nel programma è il contrasto all’evasione dellemultinazionali che operano anche in Italia. Infine, aumento strategico degli investimenti pubblici ad alto moltiplicatore fiscale. La parola d’ordine che sintetizza tutto: “Giustizia fiscale”

M5S
Tributo ambientale e semplificazione 

Il Movimento 5 Stelle dice «no» a scudi fiscali e sanatorie che producono «incertezze per le persone oneste e, per i furbi, la certezza di poter trovare scorciatoie». L’idea è di una generale semplificazione e la creazione di un canale diretto fra Stato e cittadino, con l’introduzione in Costituzione dello Statuto del Contribuente. Sì alla riduzione della pressione fiscale sul reddito delle persone fisiche, attraverso la revisione degli scaglioni Irpef e privilegiando le fasce medio-basse, i nuclei familiari monoreddito e con più componenti, le diversità territoriali. Ancora: estensione della fattura elettronica, sistema telematico per lo scambio dati, internazionalizzazione del servizio di riscossione e introduzione di un Tributo unico ambientale che tenga conto dell’indice d’impatto ambientale delle attività produttive. Fisco eco-sostenibile.

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