I sindacati divisi, sì allo sciopero ma in ordine sparso. Uil astensione generale, Cisl solo settore pubblico

I sindacati divisi, sì allo sciopero ma in ordine sparso. Uil astensione generale, Cisl solo settore pubblico
di Luca Cifoni
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 05:59 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 11:46
ROMA - Sciopero in ordine sparso, almeno per ora. Dopo che lunedì sera il confronto con il governo sul pubblico impiego si è concluso senza esito, la Uil ha rotto gli indugi proclamando lo sciopero generale, non limitato dunque ai lavoratori statali.

Ma intende farlo in una data diversa da quella del 5 dicembre già indicata dalla Cgil. La Cisl a sua volta ha annunciato lo sciopero ma solo per i pubblici, specificando che vuole concordare una data con le altre federazioni di categoria. L'Ugl invece - sindacato che fa riferimento all'area di centro-destra - ha già dato la propria disponibilità a scioperare insieme alla Cgil.



Dovrebbe essere un incontro tra i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - questa mattina - a sbrogliare la matassa. L'appuntamento è fissato presto, prima dell'inizio del Congresso della Uil che ufficializzerà la scelta di Carmelo Barbagallo come successore di Luigi Angeletti. Trovare un'intesa non sarà facilissimo. La Cisl intende muoversi sulla linea della mobilitazione strettamente sindacale, quindi circoscritta alle categorie del pubblico impiego, come aveva ribadito lunedì sera Anna Maria Furlan. In questa chiave cerca però l'unità con gli altri, facendo seguito alla giornata di protesta unitaria dello scorso 8 novembre.



LE RISERVE DEL GARANTE

La Uil invece si spinge sul terreno dello sciopero generale, ma non vuole confluire sulla data del 5 dicembre. Alle ragioni di protesta già emerse dopo l'insoddifacente incontro con Marianna Madia aggiunge le altre critiche alla manovra, a partire dalla mancata estensione ai pensionati del bonus 80 euro e Chiederà quindi alla Cgil di accordarsi su un giorno diverso, ad esempio la settimana successiva. Al di quella che sarà la risposta della confederazione guidata da Susanna Camusso, stabilire un nuovo calendario non è semplicissimo, dopo le riserve avanzate dal Garante sul giorno scelto dalla Cgil (oggetto anche di polemiche per la vicinanza con il fine settimana dell'Immacolata); e le difficoltà aumentano con l'avvicinarsi delle festività natalizie.



LA RICERCA DELL'UNITÀ

Dunque le decisioni delle prossime ore permetteranno di capire se i sindacati ritroveranno qualche forma di unità, in nome dell'opposizione alle misure del governo Renzi ed anche ai toni non propriamente amichevoli usati dal premier nei rapporti con le parti sociali. Sullo specifico del pubblico impiego la linea è fondamentalmente comune, dopo il no dell'esecutivo a qualsiasi effettiva apertura sulla vicenda dei rinnovi contrattuali. «Nessuna preclusione a continuare un percorso unitario che abbiamo contribuito in maniera determinante a costruire» hanno fatto sapere ieri Rossana Dettori e Domenico Pantaleo, segretari rispettivamente della Funzione Pubblica Cgil e della Federazione lavoratori della conoscenza, che ugualmente fa capo alla Confederazione di Corso d'Italia.



A nome del governo, il ministro Madia ieri ha ribadito la volontà di confronto, aggiungendo che c'è la volontà di riaprire il confronto economico sui contratti «il prima possibile».