Euro, l'Austria: l'Italia rispetti le regole

Euro, l'Austria: l'Italia rispetti le regole
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Martedì 2 Ottobre 2018, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 18:31

Alta tensione sui mercati il giorno dopo l'affondo dell'Europa sulla manovra del governo annunciata con l'obiettivo del deficit al 2,4%.

«C'è la necessità di chiarire» da parte dell'Italia quali siano i suoi piani di bilancio, perché «c'è una discussione tra gli stati membri» in quanto «l'Eurogruppo è un Unione monetaria, siamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere insieme la situazione della stabilità», ha detto oggi il ministro delle Finanze austriaco che ha la presidenza di turno dell'Ecofin Hartwig Loeger. «Se ci sono regole devono essere rispettate, queste sono le aspettative che ho sentito anche da parte degli altri altri stati membri».

«È importante quanto menzionato dal vicepresidente Dombrovskis che la data per presentare la bozza di bilancio nella sua forma ufficiale è il 15 ottobre», ha quindi ricordato il ministro austriaco, e l'aspettativa è che ora le discussioni avute con i colleghi della «famiglia» dell'Eurogruppo «rafforzino il ministro Tria nelle sue discussioni che avrà nei prossimi giorni» in Italia sulla manovra. Il punto è che «se abbiamo regole a livello Ue, queste devono anche essere rispettate», mentre «se sono infrante, ci aspettiamo che la Commissione Ue dia una risposta» conseguente, ha detto il presidente di turno dell'Ecofin. E si tratta, ha sottolineato Hoeger, di «aspettative» comuni «da parte degli altri stati membri» emerse «durante le nostre discussioni in questi due giorni» a Lussemburgo.

«La Commissione ha introdotto una comunicazione sull'uso della flessibilità, e l'Italia è il Paese che più ne ha beneficiato. Ora, il problema è che le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, chiarendo le parole del presidente Juncker.

«Juncker ha detto che dobbiamo essere rigidi ed equi» con l'Italia, ed «applicare le regole del Patto», perché «abbiamo enfatizzato molte volte che dato che l'Italia ha il secondo debito in Ue dopo la Grecia e il più alto costo per il servizio del debito nella Ue è importante che si attenga a politiche di bilancio responsabili per mantenere i tassi ad un livello accettabile», ha sottolineato ancora il vicepresidente della Commissione Ue.

Dalle anticipazioni sulla Nota di aggiornamento al Def «quello che vediamo oggi sembra non in linea con il patto di stabilità, ma siamo aperti al dialogo con le autorità italiane e speriamo che il bilancio sia riportato in linea con il patto di stabilità», ha insistito il vicepresidente della Commissione europea a margine della riunione dell'Ecofin a Lussemburgo.

L'Italia non era sull'agenda dell'Eurogruppo, ma quel deficit portato al 2,4% a dispetto di tutti gli impegni presi, l'ha resa protagonista della riunione di ieri in Lussemburgo. E ha spinto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker a una durissima uscita: «Se l'Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell'euro. Bisogna essere molto rigidi». «Non vorrei che dopo aver superato la crisi greca, ricadessimo nella stessa crisi con l'Italia», ha detto ancora Juncker. «Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4%, non solo per l'anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi», aveva sottolineato il commissario agli Affari monetari, Pierre Moscovici.

oggi tuttavia il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas è tornato su quanto detto ieri da Juncker, precisando le sue parole. «Sulla partecipazione del presidente Jean Claude Juncker al dialogo dei cittadini di ieri, forse c'è stato qualche malinteso perché ha parlato in tedesco, con una traduzione simultanea in inglese, non so se nel flusso di queste interpretazioni qualche messaggio non sia stato oggetto di malintesi. Comunque il presidente ha detto che una crisi basta e avanza, si riferiva alla Grecia, è importante evitare che situazioni del genere si presentino in altri Stati, se crisi del genere colpissero tutti gli altri Paesi, sottolineo tutti i Paesi, sarebbe la fine dell'Ue», ha dettoi l portavoce. «Forse alcune interpretazioni sono state un po' eccessive, ma il messaggio del presidente era un altro», ha aggiunto.

 

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