«Senz'altro siamo preoccupati per lo spread, ma il tema è altro. Ieri a qualcuno è andato di traverso che non si era ancora alzato a 350 e nel pomeriggio i Commissari Ue e il presidente della Commissione hanno fatto dichiarazioni per creare tensioni e i mercati sono sensibili alle dichiarazioni dei commissari Ue. Ma almeno si leggessero prima il Def. Adesso lo presentiamo ma l'investitore dirà «la Commissione Ue lo ha già bocciato. La reazione dei mercati è
molto più alla reazione di questi signori che alle azioni del governo», ha sostenuto ancora Di Maio alla Camera.
«Questo 2,4 fa scalpore quando gli altri prima di noi hanno fatto tutto quello che volevano: ora ci criticano la manovra senza averla neppure letta, devo pensare che ci sia un pregiudizio», ha continuato il vicepremier.
«Siamo in una fase particolare per il Paese. A qualcuno dà fastidio che l'Italia abbia cominciato a rialzare la testa e che qualcuno inizi a rispettare le promesse fatte in campagna elettorale. Noi non ci fermiamo davanti alle minacce, questo è un governo sostenuto dal 60 per cento degli elettori e non ci fermiamo davanti a una commissione che non rappresenta neanche l'1 per cento del consenso popolare», ha proseguito Di Maio a proposito delle tensioni con Bruxelles sul Def.
«Non arretriamo di un millimetro», assicura Di Maio, negando qualsiasi ipotesi di tagli alle misure della manovra. Se qualcuno sta sperando di far tornare indietro il governo sui numeri della manovra attraverso lo spread sappia che «noi non torneremo indietro di un millimetro», avverte, aggiungendo che «se necessario spiegheremo questa manovra nelle piazze» per far conoscere le misure adottate per la crescita dell'economia. Il governo su questo «è compatto».
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Il governo ha rispettato l'impegno di aggiornare il Def entro la data prevista, cosa non sempre avvenuta in passato, e il fatto che il testo della nota di aggiornamento ancora non ci sia «vuole dire che la stiamo mettendo a punto per mandarla alle Camere domani», spiega. «Non c'è nessun complotto da parte della Commissione Ue» i cui esponenti rappresentano partiti e leader politici, da Macron alla Merkel, da Renzi a Gentiloni ed è «assodato che sperano questo governo cada».
La questione è che non «devono dare colpi bassi», dice Di Maio alla trasmissione 'Non stop News' su Rtl 102.5 mettendo in evidenza come a suo avviso, gli interventi di Juncker e altri commissari europei siano avvenuti «ieri quando lo spread si era abbassato».
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