Attraverso il piano il governo vuole anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico, facendo leva su competitività, sostenibilità e sicurezza. Una delle chiavi sarà l'uscita dal carbone. La Sen 2017 infatti prevede un’accelerazione dell’uscita completa dal carbone negli impianti termoelettrici nel 2025 e traccia la strada verso la decarbonizzazione totale, per raggiungere, rispetto al 1990, una diminuzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63% al 2050. Si punta alla riduzione dei consumi finali al 2030 di 10 Mtep; ad una quota del 28% di rinnovabili sui consumi complessivi e del 55% su quelli elettrici superando anche gli obiettivi Ue. Sono poi previsti interventi per nuovi investimenti sulle reti che garantiscano anche flessibilità, adeguatezza e una maggiore integrazione con l’Europa, diversificando anche le fonti e rotte di approvvigionamento del gas, per ridurre la dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% del 2030. Il target finale sarà - ha spiegato il ministro dello sviluppo Economico, Carlo Calenda - ridurre la dipendenza energetica del paese entro il 2030 a livello strutturale, perchè la dipendenza è il tallone d'Achille Italia».
Gentiloni è convinto: «Nei prossimi 15 anni l'Italia sarà un Paese più efficiente e competitivo».
Attraverso il piano - ha insistito il premier - da una parte il nostro sistema produttivo sarà più sostenibile sul piano ambientale e dall'altra più competitivo. Questi due aspetti una volta erano sembrati in contraddizione e diversi, oggi è evidente che c'è una coincidenza: lavorare per la sostenibilità non è solo un impegno per le prossime generazioni, ma lo facciamo anche pensando alla competitività del nostro sistema».
«Per la prima volta - ha detto il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti - l'ambiente è diventato un driver dello sviluppo. Questo lega indissolubilmente le tematiche di crescita e le tematiche ambientali. L'ambiente è visto non solo come conservazione, il Ministero dell'ambiente non come “ministero del No” ma dello sviluppo e della crescita».
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