Coca-Cola ha quindi confermato che c'è stato un aumento, ma che la gran parte delle bottiglie è riciclabile. Solo che - risponde Greenpeace - spesso non viene differenziato. «La compagnia si vanta della sua politica di sostenibilità, intanto produce 3400 bottiglie di plastica al secondo, e rifiuta di prendersi la responsabilità della crisi dell'inquinamento che vivono gli oceani» - ha commentatato al Guardian Louise Edge, responsabile di Greenpeace per gli oceani. «13 milioni di tonnellate di plastica ogni anno finiscono nei mari, e vengono ingeriti dai pesci».
In aggiunta ai carboni fossili utilizzati nella produzione, le plastiche che popolano gli oceani da anni sono un cavallo di battaglia degli ambientalisti: alcuni studi sostengono che già, a livello di peso, gli oceani contengono già più plastica che pesce.
Un portavoce di Coca-Cola ha risposto agli attacchi di Greenpeace: «Su tutto il packaging, il PET (sigla che sta per polietilene tereftalato) rappresenta il 59 per cento della nostra produzione. Stiamo lavorando, e continuiamo ad aumentare la nostra strategia. Dal 2012 nel Regno Unito tutti i nostri contenitori sono riciclabili al 100 per cento. La produzione di bottiglie di plastica è aumentata dell'1% nel 2016, ma stiamo lavorando per trovare una soluzione».
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