Canone Rai, per gli evasori spunta multa da 500 euro: la tassa scende e sarà rateizzata

Canone Rai, per gli evasori spunta multa da 500 euro: la tassa scende e sarà rateizzata
di Andrea Bassi
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Sabato 17 Ottobre 2015, 03:49 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 18:08
ROMA - Il meccanismo è quello classico della carota e del bastone. Il canone Rai finirà nella bolletta elettrica. Ci finirà a rate, significa che ogni mese il conto da pagare al gestore sarà un po' più alto. Ma alla fine, e questa è la zolletta di zucchero che addolcirà la pillola, il conto complessivo sarà leggermente più basso. Invece degli attuali 113 euro euro, se ne pagheranno solo cento, poco meno di 17 euro in più a bimestre sul costo dell'energia elettrica. Sulla bolletta il canone avrà una voce separata. Non pagarlo tuttavia, non sarà semplice. Per farlo sarà necessario compilare un altro bollettino scomputando la voce del canone della Rai. Questo meccanismo dovrebbe scoraggiare l'evasione. Ma a far passare la voglia non pagare il balzello sulla televisione pubblica, in realtà, saranno probabilmente altre norme inserite all'interno della legge di Stabilità approvata ieri dal governo.

A cominciare dalla sanzione amministrativa «pari a cinque volte l'importo del canone». Evadere, insomma, potrebbe costare caro, 500 euro di multa. Con la quasi certezza, questa volta, di essere scovati. Società elettriche, autohirty dell'energia, il Fisco con l'anagrafe tributaria, il ministero dell'interno, metteranno in comune i loro archivi e incroceranno i dati. La maxi sanzione, presente nella bozza della legge di Stabilità, è stata però smentita da Michele Anzaldi, deputato Pd in commissione di vigilanza. Si vedrà. Intanto sarà dato per scontato che chi ha un'utenza elettrica ha in casa anche un televisore. Chi sosterrà di non averlo, dovrà comunicarlo con un'autocertificazione. Falsificare questa dichiarazione sarà un reato penale. Ma attenzione. In caso di morosità sul canone Rai, l'utenza elettrica non verrà disattivata. Toccherà alla società energetica di comunicare il mancato pagamento all'Agenzia delle entrate che poi si occuperà di recuperare la somma. Se il gestore elettrico non farà questa comunicazione, pagherà un'ammenda di 300 euro. Il canone poi, non si pagherà su tutte le utenze che sono intestate ad una persona. Ogni nucleo familiare pagherà il balzello una volta sola, per l'abitazione nella quale è costituita la residenza anagrafica. Dunque non dovrebbe esserci il rischio di pagare il canone per le seconde case, o magari anche per le cantine o le soffitte, dove qualche volta capita che ci sia un contatore separato .

IL MECCANISMO

Ma come sarà possibile garantire che non ci siano errori nella compilazione delle bollette e che a qualcuno il canone non venga addebitato due volte? Per capirlo bisognerà attendere. Le misure operative sono rinviate ad un decreto attuativo che dovrà essere emanato entro 45 giorni dall'approvazione della legge di Stabilità, dal ministero dello Sviluppo economico di concerto con quello dell'Economia. Per scrivere le regole del canone in bolletta, dovranno sedersi attorno allo stesso tavolo molti soggetti. Il governo, con i ministro dello Sviluppo e dell'Economia, le società elettriche, l'autorità dell'energia, l'acquirente unico. La prima cosa da stabilire sarà chi deve essere il soggetto che incasserà i soldi del canone per poi girarli alla Rai. L'ipotesi più gettonata sarebbe quella dell'acquirente unico, il soggetto che compra l'energia sul mercato per i clienti vincolati, la cosiddetta fascia tutelata. Ma questo segmento di mercato scomparirà nel 2018 e con lui anche l'acquirente unico potrebbe essere soppresso.



Il secondo nodo da sciogliere riguarderà i compensi da riconoscere alle società elettriche. Almeno all'inzio, faranno da esattori per la Rai. Molte sono società quotate in Borsa, non potranno farlo gratis. Un'altra questione è se il canone in bolletta potrà partire subito, dal 2016. I tempi sono stretti. La Rai incassa i soldi del canone a gennaio. Ma il decreto attuativo previsto dalla finanziaria non vedrà la luce prima di marzo del prossimo anno. Un ultimo dato.