Bitcoin, JpMorgan recluta cervelli per la sua moneta virtuale

Bitcoin, JpMorgan recluta cervelli per la sua moneta virtuale
di Francesco Bisozzi
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Marzo 2015, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 10:40
Negli ultimi dodici mesi i Bitcoin sono precipitati all'inferno (oggi valgono poco meno di 300 dollari) eppure la banca d'affari statunitense Jp Morgan non ha smesso di credere nelle divise digitali. È quanto emerge da un annuncio di lavoro pubblicato dal colosso finanziario: la banca sarebbe sul punto di assumere esperti di Bitcoin. Poco più di un anno fa proprio Jp Morgan aveva depositato la domanda per registrare un brevetto riguardante un sistema di pagamento digitale che ricorda da vicino quello concepito da Satoshi Nakamoto, inventore della nota criptomoneta.



L'annuncio pubblicato da Jp Morgan lascia pensare che il sistema di pagamento digitale brevettato in passato potrebbe presto prendere corpo. Della notizia si è occupato anche il Wall Street Journal: dopo l'articolo del giornale statunitense Jp Morgan però è tornata sui suoi passi, eliminando dall'annuncio di lavoro qualsiasi riferimento esplicito ai Bitcoin. Segno, probabilmente, che vuole mantenere un certo livello di segretezza. Il sistema di pagamento ideato da JP Morgan, al pari dei Bitcoin, consentirebbe di effettuare transazioni in due passaggi, senza quindi dover ricorrere a intermediari, in modo da eliminare le commissioni.



Metterebbe inoltre le persone in condizione di eseguire pagamenti elettronici senza venire tracciate. Interpellata a suo tempo sulla domanda di brevetto, Jp Morgan all'epoca aveva riferito che non era nei suoi piani fare concorrenza alla criptomoneta e che la richiesta avanzata nel 2013 costituirebbe in realtà un rinnovo della rivendicazione di proprietà intellettuale depositata nel 1999 riguardante un sistema per lo svolgimento di operazioni finanziarie su una rete di pagamento.



Bankitalia nel giro degli ultimi otto mesi ha bocciato per ben due volte la divisa digitale, sconsigliandone l'acquisto. L'anno scorso i furti di Bitcoin hanno notevolmente indebolito la moneta virtuale: il più clamoroso è stato quello operato ai danni di MtGox, azienda leader nel cambio dei Bitcoin fino a quando il caveau digitale della compagnia non è stato svuotato dagli hacker. Dal forziere della piattaforma online sono stati sottratti un anno fa circa 700mila Bitcoin. Che all'epoca della rapina corrispondevano a oltre 300 milioni di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA