L'associazione dei commercianti,inoltre, precisa che lo scenario è a politiche invariate, perché se scattassero gli aumenti dell'Iva invece i consumi rallenterebbero fino a crescere solo dello 0,3% nel 2020 dopo essersi abbassati allo 0,8% già nel 2019 mentre il Pil si fermerebbe a +1,1% nel 2019 e al +0,8% nel 2020. A pesare sui consumi, sottolineano i commercianti, è l'indebolimento del potere d'acquisto, la cui crescita si è dimezzata passando dal +1,4% del 2015-2016 al +0,7% di quest'anno e il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie consumatrici. «Con queste prospettive economiche, essere e rimanere una piccola impresa in Italia è sempre più un'impresa» dice Patrizia De Luise, che sottolinea: «come se non bastasse un'economia in netta frenata, il sistema Paese italiano sembra quasi diventato strutturalmente anti-impresa». De Luise cita «una pressione fiscale sulle pmi, già oltre il 60%», l'eccesso di burocrazia, la legge Bolkestein per ambulanti e stabilimenti balneari e la situazione del credito: «solo nell'ultimo anno -dice- sono spariti 12 miliardi di prestiti vivi alle attività economiche».
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