Fisco, on line il 730 precompilato: funziona, ma pochi potranno accettarlo com'è

Fisco, on line il 730 precompilato: funziona, ma pochi potranno accettarlo com'è
di Luca Cifoni
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Mercoledì 15 Aprile 2015, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 10:07
Funziona. Ma per il momento il 730 precompilato è ancora, soprattutto, un giocattolo da provare. E probabilmente dal 1 maggio in poi, quando sarà possibile (direttamente o tramite intermediario) procedere per accettare o correggere la dichiarazione, saranno ben pochi quelli che vorranno o potranno scegliere la prima opzione.



Per l'accesso non ci sono particolari problemi, se si è già in possesso delle credenziali (codice fiscale e password nel caso di ingresso i servizi on line delle Entrate, Fisconline). Sul sito dell'Agenzia (http://www.agenziaentrate.gov.it/ ) appare una maschera che propone di andare direttamente sullo specifico portale dedicato al 730. È possibile anche passare dal sito dell'Inps (www.inps.it) ma in questo caso occorre insieme al codice fiscale il Pin dispositivo e non quello di primo livello: chi non lo avesse deve eseguire l'apposita “conversione”.



Una volta dentro, è possibile dare una prima occhiata al riepilogo dei dati presenti, oppure passare direttamente alla schermata successiva dove si può visualizzare il pdf dell'intero modulo (e stamparlo). Come previsto ci sono i dati personali, quelli sui redditi, gli interessi sul mutuo inviati dalla banca, le “code” di detrazioni precedenti (ad esempio quelle per ristrutturazioni). Un po' a sorpresa, risultano esatti i dati sugli immobili, anche in presenza di ben noti errori catastali: l'Agenzia fa prevalere quanto già dichiarato in precedenza. In caso di dubbi, conviene comunque tenere a portata di mano oltre alla certificazione del datore di lavoro anche le vecchie dichiarazioni: per chi la credenziali Fisconline un utile link propone di andare alla “scrivania” e poi al “cassetto fiscale” dove sono consultabili.



In un apposito riquadro è disponibile l'esito del calcolo con un importo a credito oppure a debito, o ancora con l'informazione che la dichiarazione risulta “non liquidabile” e quindi va comunque modificata perché a prescindere dall'eventuale scelta di inserire altri dati alcuni di quelli presenti vanno verificati. Capita ad esempio con i canoni di locazione: l'Agenzia delle Entrate chiede di verificare se non debbano essere oggetto di adeguamento Istat. Se la dichiarazione è liquidabile (e quindi nel pdf c'è anche il relativo prospetto), dal primo maggio si potrà premere su “accetta e invia” oppure – probabilmente la scelta di gran lunga prevalente - “modifica il 730”. E a quel punto resterà da decidere se proseguire direttamente da pc o affidare l'incarico (e la delega per le credenziali) a un intermediario: sostituto d'imposta, Caf o commercialista.
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