Violenza sulle donne, venti deputate scrivono a Meloni: «Difenda il reato di strupro nella Ue»

Violenza sulle donne, venti deputate scrivono a Meloni: «Difenda il reato di strupro nella Ue»
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Sabato 3 Febbraio 2024, 16:14

Venti deputate e deputati dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità, coordinato da Laura Boldrini, hanno inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni per chiedere che dalla Direttiva Ue contro la violenza sulle donne e la violenza domestica non venga stralciato il concetto del consenso. «Le scriviamo per via delle preoccupanti notizie giunte dal Consiglio Europeo, che parlano dello stralcio dalla Direttiva Ue contro la violenza sulle donne e la violenza domestica delle norme sullo stupro e di quelle sulle molestie sessuali nel mondo del lavoro - si legge nella lettera -. È a dir poco allarmante che venga cassato il concetto per cui il rapporto sessuale senza consenso è stupro, specie in un periodo storico come quello attuale, dove la violenza da parte degli uomini sulle donne continua a riempire le cronache a qualunque latitudine. Tale decisione può avere una portata devastante, poiché di fatto indebolisce l'applicazione della Convenzione di Istanbul - un trattato storico, recentemente ratificato dalla stessa Unione Europea - e riduce la protezione delle donne nell'intero territorio Ue».

«Signora Presidente, lei è una delle poche donne a sedere nel Consiglio Europeo - concludono -; e poiché in diverse occasioni ha affermato di essere in prima linea nella battaglia contro la violenza di genere, la invitiamo ad adoperarsi affinché questa Direttiva non venga snaturata fino a divenire una scatola vuota, impegnandosi per il ripristino della formulazione iniziale». La lettera è firmata da Laura Boldrini, Stefania Ascari, Ouidad Bakkali, Elena Bonetti, Chiara Braga, Andrea Casu, Michela Di Biase, Sara Ferrari, Antonella Forattini, Marco Furfaro, Valentina Ghio, Chiara Gribaudo, Marco Grimaldi, Ilenia Malavasi, Maria Stefania Marino, Emma Pavanelli, Silvia Roggiani, Rachele Scarpa, Debora Serracchiani, Luana Zanella.

Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, ha dichiarato che «l'Italia è sempre stata fortemente favorevole all'inclusione del reato di stupro nella nuova direttiva europea contro la violenza sulle donne».

«Già lo scorso giugno, nel corso dei negoziati con gli altri Stati membri - afferma Roccella - l'Italia si è espressa chiaramente in una dichiarazione comune, insieme a Belgio, Grecia e Lussemburgo, a favore dell'inserimento del reato di stupro nella direttiva, non condividendo le considerazioni di natura tecnico-giuridica del Servizio Giuridico del Consiglio dei Ministri Ue e di molti Stati membri, tra cui Francia, Germania, Paesi Bassi, Ungheria, Bulgaria, Portogallo, Malta, Repubblica Ceca, Estonia, Slovacchia, Irlanda, contrari a tale inserimento per motivi tecnici. Si tratta del resto di Stati che prevedono tutti questo reato nel proprio ordinamento giuridico». «Il Parlamento europeo - conclude - ha comunque ancora la possibilità di far pesare il proprio orientamento nei confronti della Presidenza Ue nel percorso negoziale dei prossimi giorni, come il governo italiano ha fatto nel corso di tutta la trattativa».

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