Rocco Siffredi testimonial dei cioccolatini, bufera sulla pasticceria: pubblicità porno

Sessismo e volgarità sono sempre dietro l'angolo. Cosa spinga i titolari di una pasticceria che è finita anche sulle guide di settore più prestigiose a rivolgersi a Rocco Siffredi per pubblicizzare i propri cioccolatini è difficile capirlo. O, forse, è fin troppo facile se il nome dei cioccolatini è "Soffoconi" e il lavoro che fa Siffredi è universalmente noto. 

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I "soffoconi" sono dei cioccolatini prodotti da una pasticceria di Foligno, che in questo modo hanno voluto lanciare la sfida ai ben più famosi Baci Perugina. Quindi hanno cercato un nome che gli ideatori del prodotto hanno ritenuto accattivante e sono stati avvolti da un bigliettino che riporta una frase in dialetto, in più casi ispirata a situazioni che rimandano all'ubriacatura e alla prostituzione.

Le due produzioni di dolci distano una quarantina di chilometri l'una dall'altra e, oggi , dopo l'ultima trovata pubblicitaria, sono in molti a pensarlo, anche un abisso quanto a promozione e immagine pubblicitaria. Siamo infatti distanti anni luce dalla genialità di Luisa Spagnoli che inizialmente chiamò il "suo" cioccolatino con la nocciola "cazzotto" perchè ricordava la forma di un pugno, per poi mutarlo in un nome ben più commerciale ma anche romantico "Bacio", versatile e adatto a festeggiare una miriade di situazioni.

Eppure la pagina facebook della pasticceria folignate celebra la sua trovata pubblicitaria pubblicando il video nel quale Siffredi apre la scatola appena arrivata, approva la trovata e mette in mostra i cioccolatini. I titolari della pasticceria sottolineano che per arrivare a realizzare questa impresa e questo lancio pubblicitario ci hanno messo due anni e festeggiano il fatto di essere riusciti a raggiungere il loro mito. Anche se -
 specificano - tra Rocco Siffredi e la stessa non c’è e non c’è mai stato alcun rapporto commerciale o pubblicitario. Si tratta di un semplice video  amichevole di ringraziamenti per il pacco ricevuto.
Quale allegria. 

Dopo le macellerie che espongono nudità femminili per attirare clienti, le pubblicità di colle che utilizzano una donna seminuda con gli stivali a stiletto per dimostrare quanto siano efficaci, tutorial televisivi in cui si insegna a spingere un carrello in maniera sexy, siamo arrivati ai cioccolatini che inneggiano al porno. A dimostrazione che, nonostante l'elezione di Kamala Harris a vicepresidente degli Stati Uniti e i tanti soffitti di cristallo infranti dalla tenacia e dalle capacità delle donne, la strada per demolire gli stereotipi di genere sia ancora lunga da percorrere e la volgarità e il sessismo siano sempre dietro la prossima curva.