Le donne in magistratura sono entrate solo 60 anni fa, un cammino ancora tutto in salita per la parità

Le donne in magistratura sono entrate solo 60 anni fa, un cammino ancora tutto in salita per la parità
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Febbraio 2023, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Nonostante i principi costituzionali che sanciscono la parità tra uomo e donne fu solo dopo una lunga battaglia e una sentenza della Consulta del 1963 a permettere alle donne di entrare in magistratura. Prima, di fatto, era loro vietato. Oggi sono il 60 per cento e a sessant'anni esatti da quel momento (era il 3 maggio del 1963) le donne magistrato ricordano il primo concorso dove furono 8 le donne risultate vincitrici. Le magistrate entrarono in servizio il 5 aprile 1965: Letizia De Martino, Ada Lepore, Maria Gabriella Luccioli, Graziana Calcagno Pini, Raffaella D’Antonio, Annunziata Izzo, Giulia De Marco e Emilia Capelli.

Giustizia, Cartabia: «La riforma del Csm è fondamentale, rispettare scadenza»

Nulla sembrava scontato. Eppure durante i lavori dell’assemblea costituente, nel 1946, il dibattito sulla parità di accesso alla magistratura per uomini e donne era stato infuocato: «Con tutto il rispetto per la capacità intellettiva della donna - affermava l’onorevole Molè - ho l’impressione che essa non sia indicata per la difficile arte del giudicare. Questa richiede grande equilibrio e alle volte l’equilibrio difetta per ragioni anche fisiologiche».

Quel passaggio fondamentale è stato ricordato in questi giorni. «A tutte le donne che, dall’assemblea costituente alle aule parlamentari, nelle aule di giustizia e nelle istituzioni, si batterono affinché l’articolo 3 della Costituzione non restasse lettera morta ma garantisse pari dignità sociale e uguaglianza di fronte alla legge a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, e a quelle magistrate che furono pioniere nel cambiare e modernizzare sia il diritto che la giurisdizione» hanno scritto in un comunicato le magistrate «nella consapevolezza che, anche sessant’anni dopo la caduta di ogni divieto all’accesso delle donne in magistratura, diritti e principi costituzionali vanno tutelati e riaffermati ogni giorno».

Csm, magistrati al voto: sfida tra correnti dopo la polemica

Gabriella Luccioli alcuni anni fa ha voluto raccontare il cammino fatto dalle donne in magistratura, partendo proprio dalla sua entrata nel settore con il primo concorso, con la prima sede assegnata al Tribunale di Montepulciano. Successivamente, a Roma, ha poi svolto le funzioni giurisdizionali prima come pretore, poi come consigliere di Corte di Appello, quindi come consigliere di Cassazione e infine come presidente di sezione della Corte di Cassazione. Ha pronunciato importanti sentenze sulle tematiche del diritto di famiglia e dei diritti fondamentali, tra le quali la numero  21748 del 2007 sull’alimentazione e idratazione forzata nel caso Eluana Englaro. Dal 2011 al 2015 ha diretto la prima sezione civile della Suprema Corte. È stata tra le fondatrici dell’Associazione Donne Magistrato Italiane, che ha presieduto per molti anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA