Il volume delinea una strategia per far uscire l’Italia dal declino di quel management dell’accoglienza dei flussi stranieri che ha rappresentato nei decenni la chiave dei suoi forzieri più robusti, senza attendere che la politica faccia tutto “dall’alto”.
L’autore individua un metodo per tornare a crescere: realizzare i Distretti dell’Ospitalità sul modello dei Distretti del Made in Italy. Costa analizza le potenziali partnership collaborative tra operatori del turismo e dell’ospitalità, da un lato, e operatori dei beni culturali, della moda, della gastronomia, dell’artigianato, dell’agricoltura, delle terme, dello sport e, più in generale, del Made in Italy, dall’altro. Le politiche urbane e territoriali possono contribuire ad avviare “dal basso” un’inversione di tendenza. L‘autore ritiene che sia fondamentale realizzare alberghi, ristoranti, resort, eventi sportivi o culturali e altre iniziative collegate all’economia della conoscenza e dell’esperienza, aperte agli investitori internazionali.
Bisognerebbe, insomma, facilitare le iniziative dei privati per soddisfare il post-turismo di massa del nuovo ceto medio-alto internazionale, composto da oltre 150 milioni di turisti.
Nicolò Costa insegna Sociologia dell’economia e del territorio e Sociologia del turismo e sviluppo locale presso l’Università di Roma Tor Vergata, dopo essere stato coordinatore del corso di laurea in Scienze del turismo e comunità locale presso l’Università di Milano Bicocca. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “I professionisti dello sviluppo turistico locale” (2005);
“La città ospitale” (2008) e “Web marketing e destinazione ospitale” (2012).
Nicolò Costa, “Verso l’ospitalità Made in Italy” (Armando, pag. 335, euro 24)