Illegalità e cialtroneria nella 'Suburra' di De Cataldo

Illegalità e cialtroneria nella 'Suburra' di De Cataldo
di Carmine Castoro
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Sabato 18 Aprile 2015, 06:39 - Ultimo aggiornamento: 12:23
Il popoloso quartiere della Suburra, che si inerpicava sui colli Viminale e Quirinale fino a lambire l’Esquilino, col suo sottoproletariato tumultuoso pronto a vivere di espedienti, è l’immagine perfetta per l’omonimo libro di De Cataldo, che analizza proprio quel brulicare di affarismo, illegalità e cialtroneria, spie di una vera peste socio-politica che sembra abbia contaminato negli ultimi anni una citta-Capitale come Roma.



Non a torto, infatti, hanno scritto di “Suburra”: “Ci voleva un romanzo-mondo, in salsa balzacchiana, per tenere in una sola rete banditi 2.0 e shampiste, prelati pederasti e riciclatori calabresi, boss zingari e bloggisti, neofascisti e cravattari, Capocotta e gli stabilimenti di Ostia, escort e trans, politici corrotti e salotti di sinistra, gigantesche pippate di coca e trattorie di pesce, sbirri infedeli e militari onesti, giudici ricattati e investigatori fuori di senno, radio di ultrà e cerimonie dall'ipocrisia elevata al cubo”. Esattamente quel mondo fatto di post-politica, di collasso delle categorie classiche di moralità e vita istituzionale, di cupidigia, indifferenza, violenza, appropriazione, tracotanza che ha fatto saltare in aria ruoli e ambienti, mediazioni e leggi, valori condivisi e speranze di lotta. E che, come sottolinea lo stesso De Cataldo, ha preso anche in contropiede le coordinate quasi “romantiche” di cui si rivestiva una certa malavita organizzata, locale e non solo, fino a pochissimi decenni fa.



Oggi tutto si fa per soldi, tutto è sgambetto all’utilizzatore finale – che saremmo tutti noi -, tutto diventa rischio mortale e deficit economico fatto ricadere sulle classi più svantaggiate, tutto sembra solo ispirarsi ad una dimensione di gestione della res pubblica accasciata e purulenta, dove pagare mazzette, divertirsi, sbracarsi, crearsi profitti mastodontici e illeciti, fregarsene altamente delle conseguenze della propria sregolatezza, vivere in nome di una Bellezza magnona, cattiva e mediaticamente imperiosa, sono solo i pilastri di una Cupola che sembra una Grande Concavità, un grembo marcio, un alveo di morte che accoglie solo chi non soffre di crisi di coscienza e vede nelle poltrone che contano il riflesso malato di troni agognati da una borghesia piccola piccola, indegna del coraggio e del sacrificio di ben altri suoi rappresentanti di un tempo.



Tutto questo è “Suburra”, una guerra contro il tempo per rimettere in asse una giustizia butterata. Quella immaginata di Giancarlo De Cataldo e quella inseguita di Mario Almerighi. E così i “Libri al centro”, il festival letterario diretto da Roberto Ippolito, in corso sino a domani al centro commerciale Cinecittàdue (viale Palmiro Togliatti 2, metro A fermata Subaugusta e Cinecittà), si è acceso ieri con un’ampia e partecipata discussione proprio con questi due prestigiosi intellettuali.

Si è partiti proprio da “Suburra” (Einaudi) con il quale De Cataldo ha anticipato l’inchiesta “Mafia Capitale” perfino con dettagli. Mille gli interrogativi sulle deviazioni del potere. Con un’avvertenza: “Quando si parla di politici e magistrati bisogna stare attenti a non confondere l’uomo con la categoria”. E poi un’osservazione: “Spesso noi italiani ci raccontiamo come italiani brava gente. Siamo maestri di commedia, abbiamo fatto diventare commedia il fascismo”.

Occasione per De Cataldo per accennare anche all’altro suo libro in circolazione, “Nell’ombra e nella luce”, dove il demone della malvagità tradizionalmente senza tempo, stavolta prende domicilio nella Torino di Carlo Alberto del 1848, sotto le vesti di un serial-killer ante litteram, per così dire, che un eroico carabiniere tenterà di acchiappare.



Speciale affluenza di pubblico e interesse ancora per tutti gli incontri di “Libri al centro” 2015 sin dalle prime giornate con Riccardo Iacona, Dario Vergassola, Andrea Carandini, Lorenzo Marone. Poi Marco Damilano, Marco Lillo, Nicola Gratteri, Giorgione e Nadia Terranova. Oggi si prosegue con Roberto Pruzzo insieme a Susanna Marcellini, Edoardo Boncinelli, Maria Latella e Alessia Gazzola; domani Giorgio Nisini, Roberto Koch, Marco Presta e Michela Marzano con Giovanna Casadio.

Sempre nell’ambito del festival, fino a domani, è aperta inoltre al pubblico la mostra fotografica “I tanti Pasolini”, realizzata dall’Archivio Riccardi e curata da Giovanni Currado e Maurizio Riccardi, concepita appositamente per “Libri al centro” a 40 anni della morte. “Libri al centro” è interamente finanziato dai negozianti del centro commerciale ma è fortissimo il legame con le istituzioni: gode infatti del patrocinio di Roma Capitale e delle Biblioteche di Roma. Inoltre l’evento è oggetto di studio da parte degli allievi del Master in Editoria, Giornalismo e Management Culturale della Sapienza accompagnati dalla coordinatrice didattica Maria Francesca Gagliardi.



Giancarlo De Cataldo è nato a Taranto e vive a Roma. Per Einaudi Stile libero ha pubblicato: “Teneri assassini” (2000); “Romanzo criminale” (2002 e 2013); “Nero come il cuore” (2006, il suo romanzo di esordio); “Nelle mani giuste” (2007); “Onora il padre. Quarto comandamento” (2008); “Il padre e lo straniero” (2010); con Mimmo Rafele, “La forma della paura” (2009); “Trilogia criminale” (2009); “I Traditori” (2010); con Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, “Giudici” (2011); “Io sono il Libanese” (2012 e 2013); con Massimo Carlotto e Gianrico Carofiglio, “Cocaina” (2013); con Carlo Bonini, “Suburra” (2013 e 2014); “Giochi criminali” (2014, con Maurizio de Giovanni, Diego De Silva e Carlo Lucarelli); “Nell'ombra e nella luce” (2014). Ha curato le antologie “Crimini” (2005) e “Crimini italiani” (2008). Suoi racconti compaiono anche nelle antologie “The Dark Side” (2006) e “Omissis” (2007). Dopo la fortunata versione cinematografica di Michele Placido, tra il 2008 e il 2009 Sky ha mandato in onda una serie tv ispirata a “Romanzo criminale”.



C.Bonini – G.De Cataldo “Suburra” (Einaudi, pagg. 488, euro 13)

Giancarlo De Cataldo “Nell’ombra e nella luce” (Einaudi, pagg. 220, euro 14)