Santa Marinella, il furto di corrente in casa Befani diventa un caso politico

La consigliera comunale di Santa Marinella Patrizia Befani
di Stefano Pettinari
2 Minuti di Lettura
Giovedì 11 Giugno 2020, 13:22
Come era ampiamente prevedibile, la questione del presunto furto di energia elettrica in casa della consigliera del Partito democratico, Patrizia Befani (nella foto), si trasforma da caso giudiziario a politico. Accuse reciproche, minacce di querele, fughe di notizie, complotti politici. C'è di tutto nel day after del caso Befani. Ad aprire le danze è stato il sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, ospite ieri mattina della trasmissione Prima Pagina in diretta streaming sul quotidiano on line Bignotize.it. Il primo cittadino della Perla ha rivelato: «In quell'appartamento ha vissuto anche l'ex sindaco Roberto Bacheca. Una coincidenza incredibile. Forse bisognerà chiedere qualcosa anche a lui, se era al corrente o meno di quel furto». Apriti cielo. L'ex capo della giunta santamarinellese non l'ha presa bene per niente, annunciando che querelerà Tidei. Bacheca però ha dovuto ammettere che quanto affermato dal suo successore corrisponde a verità. «E' vero, ho vissuto in quella casa, ma non so nemmeno come è fatto un contatore. E non lo sapeva neanche la Befani, visto quello che ha dichiarato agli inquirenti. Figurarsi se dovevo esserne a conoscenza io di quello che succedeva». Poi aggiunge che pure Tidei c'è stato in quella casa, ma da ospite in qualche cena. E sulla questione delle bollette Enel interviene anche direttamente la Befani. «La fuga di notizie di questi giorni scrive la consigliera democrat - si basa su un grave abuso d'ufficio su cui ho già dato indicazioni all'avvocato Lorenzo Mereu di chiedere un'indagine della magistratura. È chiara la matrice degli eventi ed è chiarissimo l'intento politico: destabilizzare questa maggioranza proprio nel momento in cui il Comune sta per uscire dal dissesto. E questo a qualcuno non piace proprio. Non sto simpatica a qualcuno del Partito Democratico? Lo sapevo già e del resto non sono mai stata comunista. Vengo da un'altra cultura politica, ma ho aderito a questo progetto perché lo ritenevo valido e questa maggioranza migliore della precedente. Ed è quello che penso ancora continuando a collaborare».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA