L'ATTESA
Le giornate critiche, fortunatamente non sono state molte. «Io e Massimiliano siamo stati male più o meno per quattro giorni. Con gli stessi sintomi e senza riuscire a sentire gli odori. Succede anche ora, soprattutto la mattina. In quei momenti l'apprensione c'era, ma il fatto di stare assieme ci ha aiutato, ci siamo fatti forza. Ringrazio anche i miei genitori. Sono stati loro a portarci sempre la spesa, lasciandola nell'ascensore. Mamma e papà di Massimiliano invece vivono a Roma». Giovedì Arianna e Massimiliano hanno ricevuto l'atteso esito del tampone, stavolta negativo: «È stata un'attesa lunga, dieci giorni rivela Arianna ma va bene lo stesso, l'importante è che il verdetto sia finalmente arrivato».
Resta un fatto abbastanza discutibile. Dopo le canoniche due settimane di isolamento, la coppia civitavecchiese ha effettuato il tampone per verificare il contagio al Covid-19. Un controllo avvenuto però non a domicilio, bensì al porto.: «Sì, siccome non avevamo più sintomi ci hanno invitato ad andare al triage dello scalo marittimo conferma l'artista locale -. Una dinamica efficace a livello di tempistica, me lo hanno fatto senza che scendessi dall'auto, ma opinabile sotto altri aspetti. Ci si affida esclusivamente alla serietà delle persone, che devono indossare mascherina e guanti, limitandosi al tragitto casa, porto, porto, casa. Ho utilizzato la macchina di mia madre per andare. Ovviamente subito dopo l'ho disinfettata per intero. Credo che si opti per questa soluzione anche per risparmiare tempo». E soldi probabilmente.
FINE DELL'INCUBO
Uscire di casa dopo tanti giorni di clausura forzata è stata infine una forte emozione: «Uno shock a dire la verità, perché sono passata da una prigione, la nave, ad un'altra, il mio appartamento. Vedere una signora che incrociandoti per strada trattiene il fiato è una sensazione forte. A prescindere dai vaccini e dalle cure in arrivo, tornare alla normalità dei rapporti fra le persone non sarà così facile».
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