Ma le scorte che le farmacie comunali stanno vendendo, sono già prezzate secondo i nuovi indirizzi del Governo o no? In realtà fino al 4 maggio si va avanti col costo già stabilito, anche perché se così non fosse proprio Csp ci rimetterebbe parecchi soldi. Dalla prossima settimana invece bisognerà giocoforza adattarsi alle nuove direttive dell'ultimo Dpcm. Anche se da questo punto di vista emerge qualche preoccupazione. Gli esercizi privati riusciranno ad andare almeno pari fra spese e ricavi? «Ho annullato un ordine di 7000 pezzi dice il dottor Paolo Turchi, della farmacia in viale Baccelli perché non ci saremmo rientrati con i nuovi prezzi di vendita. Per il futuro grazie alle iniziative di Federfarma, lo Stato compenserà le farmacie rispetto a ciò che pagheranno in più con i vari ordini. Il problema è che il prezzo fisso doveva essere stabilito prima, almeno due mesi fa. Il nuovo prezzo? Facciamo chiarezza per l'utenza: per ora è 61 centesimi a mascherina, considerando l'Iva, non 50». Per Turchi però quello delle mascherine chirurgiche è un falso problema: «Alle persone comuni per il futuro basteranno semplici mascherine di tessuto lycra, che abbiamo già in dotazione. Costano 4/5 euro l'una e si possono utilizzare per circa un mese. La mania delle chirurgiche invece rischia di creare un danno, cioè che alla fine mancheranno a chi ne ha davvero bisogno: medici, infermieri e operatori sanitari».
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