All'ospedale San Paolo scattano le misure anti virus: da oggi
sospese le attività ambulatoriali, da lunedì la tenda esterna

Il tendone montato all'esterno del pronto soccorso del San Paolo (Foto Luciano Giobbi)
di Giulia Amato
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Sabato 7 Marzo 2020, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 16:00
Al San Paolo si intensificano le misure di prevenzione per il Coronavirus e nell'attesa che la tenda medica entri in attività, il manager adotta altre iniziative. Da oggi saranno sospese le attività ambulatoriali ospedaliere e verranno garantite solo le prenotazioni per i pazienti con codice U (urgente) e B (entro 10 giorni), mentre rimangono invariate le attività ambulatoriali del centro di via Etruria.
Da ieri, mentre i volontari della Protezione civile erano intenti al montaggio della tenda pretriage nell'area esterna al pronto soccorso, all'interno della struttura ospedaliera venivano messe in campo le nuove direttive. Mascherine e guanti per tutti gli operatori sanitari e non, del reparto d'urgenza e della radiologia, e attivazione di percorsi dedicati per i pazienti definiti fragili. «Abbiamo scelto di tutelare le fasce più a rischio - ha spiegato il direttore generale Giuseppe Quintavalle - come ad esempio i malati oncologici, attivando per loro, se ritenuto necessario, la visita domiciliare». Gli utenti che ne hanno quindi la necessità, potranno contattare il numero aziendale 0696669432. L'unità più esposta rimane comunque il pronto soccorso, il primo step di accesso per qualunque utente dell'ospedale. Per questo il direttore ha deciso che vengano distribuite mascherine ai pazienti in arrivo e che sostano nella sala d'attesa. Per evitare affollamenti, solo per estreme necessità, è consentito l'accesso ad un solo accompagnatore. Infatti ieri mattina la sala d'aspetto del reparto era semi deserta e in attesa c'era una sola paziente dotata di mascherina, gli altri hanno preferito attendere il proprio turno fuori, insieme ai parenti dei pazienti in visita.
Il montaggio della tenda grigia ha destato la curiosità di quanti si trovano lì, che chiedevano a cosa servisse tale struttura. «Una precauzione maggiore - ha spiegato il manager Quintavalle - la Regione ci ha assegnato questo presidio e da lunedì sarà attivo». Una veranda e due catini dove poter visitare ed effettuare il primo screening ad un eventuale paziente sospetto. «La tenda serve principalmente per evitare, qualora si dovesse presentare un caso di contagio - ha spiegato il direttore - che questo entri in contatto con il resto della struttura». Si arriva alla tenda su segnalazione del proprio medico di base in caso di sintomi sospetti, e comunque non prima di aver chiamato il 1500 o i vari numeri verdi reperibili sul sito della Asl. Questo per permettere ai sanitari di accogliere preparati il paziente. Arrivato nella tenda, il paziente troverà un infermiere e un medico che effettueranno i primi test, uno screening completo e il tampone. Se il caso risultasse sospetto, ossia se i test non dessero subito esito chiaro, o addirittura positivo, allora verrebbe allertato il personale interno del pronto soccorso e il paziente messo in isolamento in una delle tre camere a pressione negativa, di cui è dotato il San Paolo.
«La situazione dell'intero territorio del distretto - ha concluso - è monitorata costantemente. Vengono giornalmente effettuati i tamponi e i test qualora ritenuto necessario e sono state messe in campo tutte le azioni di prevenzione che il caso vuole. La popolazione faccia la sua parte».
 
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