Lampi
di Riccardo De Palo

Jurassic World, quando un dinosauro diventa una star globale

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Martedì 16 Giugno 2015, 13:15
 Quando un mostro diventa di successo, diventa un evento epocale. Lo sa bene Steven Spielberg, autore 40 anni fa del primo “Squalo” e poi (nel 1993) del primo “Jurassic Park”. Il primo allontanò gli americani dalle spiagge, impauriti da un divoratore di uomini di plastica; il secondo agitò un altro fantasma: la possibilità di far rinascere i giganteschi rettilacci del passato, che in qualche parte del nostro cervello ancora generano fantasie perturbanti. Così, non stupisce il successo del nuovo film del franchising sul tema, “Jurassic Wordl”, che in Italia è arrivato a 5,5 milioni di incassi, e che, soltanto in America, sta battendo ogni previsione: oltre 208 milioni di dollari, molto di più di qualsiasi previsione ottimistica dei produttori. Jurassic World ha battuto The Avengers, che era finora il “mostro” da battere per il box office statunitense.
Non male per un film accolto tiepidamente dalla critica, prodotto ma non diretto da Spielberg, bensì da Colin Trevorrow. Eppure, questo film che (in qualche modo) rievoca anche l’epoca dello squalo, grazie ai dinosauri di mare che fanno capolino dalla piscina del parco a tema in cui si svolge la storia, è riuscito anche a battere Brad Pitt, che in Italia ha finalmente portato il suo violentissimo “Fury”. Sarà pure merito di Chris Pratt, il protagonista del film giurassico, che ora potrebbe essere prescelto per il prossimo Indiana Jones. Ma le vere star del film sono loro, i dinosauri che ancora troneggiano nel nostro immaginario. Come quel velociraptor che dà il titolo a una canzone dei Kasabian, che senza alcun rimorso “ti raggiungerà, ti ucciderà e ti mangerà”. Amanti degli spaventi, siete avvertiti.
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