Lampi
di Riccardo De Palo

Il lavoro dell'anno: fare l'autista di un'auto senza autista

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Sabato 3 Ottobre 2015, 12:52

Ci sono tanti lavori insoliti, o che suscitano qualche perplessità, dal “tester” di materassi al guardiano del faro (laddove le luci che avvisano i naviganti sono del tutto automatiche e non necessitano di manutenzione). Ma diventare l’autista di un’auto senza autista ha qualcosa di surreale. Più che un’occupazione, un ossimoro. Eppure qualcuno che prende lo stipendio per questo c’è. L’americana Associated Press ha intervistato Brian Torcellini (origini italiane, ne avevate dubbi?) che è stato arruolato da Google sei anni fa, per un “progetto segreto” che poi si è rivelato essere la famosa auto senza conducente, che il gigante di Mountain View sta testando da tempo. Torcellini, 31 anni, guida un team di altri “non-autisti” come lui, impegnati a testare una flotta di 48 macchine robotiche.

Il loro ruolo non è veramente così marginale. Prendono il controllo del veicolo soltanto in emergenze, quando i sensori della macchina fanno cilecca, per cambiare improvvisamente direzione o evitare un fosso. Ma il loro lavoro risulta oltremodo utile per gli sviluppatori del progetto, che devono mettere a punto un’auto che possa, veramente, compiere tragitti complessi nel traffico cittadino, senza (o quasi) intervento umano. “Molti altri impiegati - ha detto Torcellini - vanno al lavoro e si siedono in un cubicolo. Il nostro “cubo” consiste nel viaggiare lungo le strade”, controllando che tutto sia a posto, senza sinistri né intoppi di sorta. E la cosa paradossale è che, se il suo lavoro avrà successo, resterà senza lavoro. Almeno, in apparenza.

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