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di Luca Cifoni

Il turismo fa bene all'economia? Sì, ma solo se non è troppo

Turisti alla fontana di Trevi, a Roma
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Venerdì 15 Novembre 2019, 23:24
Il turismo fa bene all'economia? La discussione è aperta non solo tra gli studiosi ma anche - spesso - tra coloro che vivono nelle città in cui si riversano ondate più o meno abbondanti di viaggiatori. In Italia c'è chi sostiene che, dato il patrimonio culturale e naturalistico del nostro Paese, questa risorsa in fondo è sfruttata poco e/o male (il famoso "nostro petrolio"). D'altra parte molti economisti mettono in evidenza il rischio che il turismo, con la sua bassa produttività, abbia l'effetto di "spiazzare" altre potenziali attività economica maggiormente  innovative e portatrici di crescita.

Un recente studio della Banca d'Italia ("Turismo e crescita economica in Italia" di Raffaello Bronzini, Emanuele Ciani e Francesco Montaruli) cerca di rispondere a questa domanda in modo sistematico, prendendo in esame la spesa turistica nelle province italiane, tra il 1997 e il 2014. I tre autori, con un adeguato apparato econometrico, vanno a vedere cosa succede in quelle in cui la spesa è cresciuta di più.

I risultati sono in qualche modo sorprendenti. L'impatto positivo sulla crescita c'è, ma è abbastanza modesto: un incremento della spesa iniziale del 10 per cento porta nel decennio successivo un incremento di crescita tra lo 0,2 e lo 0,4 per cento. E nelle 15 Province in cui gli incassi da turismo erano più alti già in partenza, la loro ulteriore lievitazione non ha portato ulteriore sviluppo economico. Questo è in particolare il caso di Roma: i tre economisti di Via Nazionale evidenziano l'effetto negativo della congestione.
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