Animali in ufficio, con loro si lavora meglio (e di più): aumentano produttività e serenità tra colleghi

Due dipendenti su tre favorevoli all’idea. Ma solo il 10% delle aziende lo consente

Animali in ufficio, con loro si lavora meglio (e di più): aumentano produttività e serenità tra colleghi
di Graziella Melina
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Venerdì 5 Aprile 2024, 23:44 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 08:07

Aumentare la produttività in ufficio, senza stress e discussioni inutili, non è un’impresa impossibile. A rendere le giornate lavorative davanti al computer più gioiose ci potrebbero infatti pensare gli amici a quattro zampe, i soli spesso in grado di far sorridere persino i più seriosi e intransigenti. In Italia le iniziative cosiddette “pet-friendly” nel mondo lavorativo non sono nuove. E molti imprenditori e liberi professionisti da tempo si stanno attrezzando per aprire le porte anche ai cani. Come ha deciso di fare, di recente, l’Università di Bologna: Giuliano Bettini, direttore del Dipartimento di Scienze mediche veterinarie, ha infatti proposto e ottenuto di poter far entrare nel dipartimento gli amici a quattro zampe degli studenti e del personale. 

I PIONIERI
«Era già un’abitudine da diverso tempo - racconta Bettini - Ora il Dipartimento di Veterinaria dell’Università lo ha regolamentato.

E così, nelle aule e negli uffici della facoltà si potrà studiare o lavorare con il proprio cane, rispettando però alcune semplici norme: è necessaria una visita di controllo gratuita nella clinica del dipartimento, per accertare la salute dell’animale e poi occorre frequentare un corso sul benessere degli amici a quattro zampe e sulla gestione dell’aggressività». Il progetto dovrebbe durare un paio di anni. È stato deliberato a dicembre, la prossima settimana inizia il corso per i proprietari. Insomma, porte aperte, ma in sicurezza. «Abbiamo stilato delle linee guida - precisa Bettini - bisogna valutare l’indole, ossia accertare che il cane non sia aggressivo e che abbia fatto la profilassi vaccinale». Intanto, l’idea è stata già accolta con entusiasmo. «Diversi studi dimostrano che avere il proprio cane con sé aumenta il benessere lavorativo - spiega - Ma in un ufficio la richiesta deve essere condivisa con le altre persone. In aula, invece, i cani non li facciamo entrare, però gli studenti durante le lezioni hanno a disposizione delle sedi dove poter tenere gli animali». 

INIZIATIVE
Inutile dire che l’idea di far lavorare di più e meglio piace anche alle amministrazioni pubbliche. La Regione Piemonte per esempio ha pubblicato un bando di un milione di euro per aiutare le piccole e medie imprese nell’attivazione di servizi per bambini e animali domestici sul posto di lavoro; circa 11mila piccole e medie imprese con sede legale o unità operativa in Piemonte hanno avuto la possibilità di partecipare entro il 31 gennaio e di poter attivare in forma singola o associata servizi per la custodia degli animali da affezione (“pet hub”). La proposta piace anche ai milanesi: nel comune di Corsico, i dipendenti comunali possono già portare con sé il proprio cane in ufficio, con il beneplacito del sindaco, convinto infatti che così il clima lavorativo migliora. Anche nella sede milanese di Google è possibile portare il proprio cane con sé in ufficio. La Nintendo Italia con sede a Vimercate ha invece lanciato i cosiddetti “Pet Friday”, ossia i venerdì aperti ai cani, durante i quali tutti i dipendenti possono portare con sé il proprio animale domestico. Intanto, si va avanti con progetti sperimentali, ma spesso di breve durata. 

PROGETTI
L’anno scorso il comune di Verona ha deciso di aprire le porte dei suoi uffici agli amici a quattro zampe dei suoi dipendenti. L’obiettivo è lo stesso, ovunque: creare un’atmosfera più serena e far crescere la produttività. Non è un caso se sia stata persino dedicata una data, il 26 giugno, alla Giornata Mondiale dei cani in ufficio, ricorrenza internazionale che è stata istituita in Inghilterra verso la fine degli anni ’90 con il nome di “Take Your Dog To Work Day”. Gli studi condotti dal Banfiled Pet Hospital e dall’International Journal of Environmental Research and Public Health confermano i benefici anche in termini di produttività e serenità tra i colleghi del proprietario del cane e la capacità di stemperare le tensioni. D’altronde, per loro sarebbe davvero il coronamento di un sogno. 

SONDAGGI
I dati di una ricerca condotta da Swg e commissionata dal Gruppo Mars lo dimostrano in pieno: due proprietari di cani su tre vorrebbero poter godere della compagnia del proprio amico a quattro zampe anche in ufficio (64 per cento) e quasi la metà ritiene che le aziende dovrebbero organizzarsi per poterlo permettere (48 per cento). Il tasto dolente, però, è che molta strada c’è ancora da fare per poterlo consentire a tutti. Stando ancora ai dati di Swg, nonostante il 28 per cento degli italiani che lavora in ufficio abbia un cane, solo il 10 per cento delle imprese permette di portarselo dietro; più della metà (55 per cento) non prevede questa possibilità e il 27 per cento invece non stabilisce regole per programmarlo in futuro.
 

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