Non contento aveva anche simulato, davanti all’anziano, simulato una telefonata a un giudice per la sua pensione e poi si era fatto consegnare 260 euro, asserendo che fosse destinato alla persona che aveva chiamato con la finalità di «retribuire i suoi buoni uffici». Lo stesso aveva tentato anche di farsi consegnare la somma di tremila euro sempre per accelerare la pratica, ma è stato dissuaso dal figlio e l’operazione non è andata in porto. I familiari tramite i legali, Luca e Pasquale Motta, del foro di Avezzano, hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Il 32 enne è stato rinviato a giudizio e l’altro giorno si è tenuta la prima udienza.
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