Papà assassino, Pasquale Guadagno racconta la sua storia all’Università

Il Centro “H. Arendt” ha proposto di offrire l’iscrizione gratuita ai figli orfani di femminicidio residenti in Abruzzo, in Italia e all’estero

Papà assassino, Pasquale Guadagno racconta la sua storia all’Università
di Agostina Delli Compagni
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Giovedì 14 Marzo 2024, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 10:47

Racconterà la sua storia all’Università di Teramo Pasquale Guadagno, 27enne orfano per femminicidio, autore del libro “Ovunque tu sia” (Europa Edizioni, 2022), nel quale racconta il dramma della violenza fisica e psicologica subita e assistita, culminata nella tragedia del femminicidio della madre per mano del padre nel 2010, quando aveva 14 anni. L’incontro si svolgerà il 21 marzo alle ore 9.30. «La violenza domestica - spiega Guendalina Di Sabatino, presidente del Centro di cultura “Hannah Arendt” che organizza l’evento - è diffusa più di quanto immaginiamo, continua ad accadere quotidianamente tra le pareti domestiche nel doloroso silenzio di tante donne e dei loro figli e figlie. Proprio a loro che pensano di non avere la forza di reagire, Pasquale Guadagno vuole parlare».


Da questo punto di vista, la storia di Pasquale è esemplare: cresciuto nel terrore, nella violenza, nell’odio. Il giovane racconta che oltre a subire quella crudeltà in prima persona, ha assistito a quella sulla madre. «Aveva 13 anni quando - continua Di Sabatino- Carmela Cerillo, 38 enne, a sua volta “orfana di femminicidio”, è stata uccisa dal marito da qualche giorno tornato in libertà. A Pasquale e alla sorella Annamaria, affidati ai nonni paterni, è mancato l’aiuto delle istituzioni sia psicologico sia economico, tanto che entrambi hanno dovuto abbandonare gli studi per andare a lavorare. Il sostegno ai percorsi di studio agli e alle” orfani/e speciali” dalle elementari all’università, legiferato recentemente, segna il primo passo per dare risposte concrete».
«A questo proposito comunico con piacere che il rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, ha accolto e porterà al vaglio degli organismi dell’Ateneo la proposta della mia associazione, Centro “H. Arendt”, di offrire l’iscrizione gratuita ai figli orfani di femminicidio residenti in Abruzzo, in Italia e all’estero. Sarebbe, forse, il primo atto concreto e solidale di un Ateneo sul territorio nazionale per queste giovani vittime finora dimenticate».


«Il femminicidio -conclude Di Sabatino- è l’epilogo della violenza domestica che è diffusa più di quanto immaginiamo nel silenzio complice dei molti che sanno: vicini, parenti, amici. È un fenomeno strutturale millenario della società, come testimoniano le numerosissime epigrafi funerarie disseminate sul territorio controllato dagli antichi romani. Riguarda le donne di ogni estrazione sociale in ogni in ogni angolo del pianeta».
 

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