Un dramma sfiorato. Quasi un miracolo. Arriva in albergo a Giulianova, in provincia di Teramo, una coppia di genitori tedeschi con un bambino di quindici mesi. Ha la febbre, ma la coppia non resiste ad andare subito al mare e porta con sé il piccolo, a quanto pare sotto il sole e senza cappello. Sembra tutto finito lì. Ma succede qualcosa di grave. A sera, verso le 19,30, mentre genitori e bambino sono a tavola a mangiare, si vede il piccolo chinare improvvisamente la testa da un lato e svenire. Poi le grida dei genitori, implorano aiuto perché il bambino non dà segni di vita.
In sala, per fortuna, tra i turisti, c’è anche un medico che per è anestesista e rianimatore.
LA POLEMICA
E qui scoppia la polemica. A sostenerla è l’ex primario del Pronto soccorso del nosocomio giuliese. Carmine Galliè il quale ricorda: «Anni fa ci fu una specie di cerimonia per inaugurare uno specifico settore del Pronto soccorso dedicato a interventi di carattere pediatrico. Ci mettemmo a lavorare per attrezzare una stanza che sarebbe dovuta servire a questo e mi dava una mano anche il direttore sanitario Paolo Calafiore, ma poi siano stati fatti fuori tutte e due e non se n’è fatto più niente. Ed a mio avviso una struttura del genere sarebbe davvero utile, direi indispensabile». Attualmente l’unico spiraglio di pediatria lo offre il dottor Attilio Branciaroli, che, però, è il responsabile del reparto di Pediatria dell’ospedale di Sant’Omero e che tre giorni alla settimana, il lunedì, il mercoledì d il venerdì a partire dalle 17 svolge la libera professione all’ultimo piano del padiglione ovest.
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