Auto bruciata per un debito di droga non pagato: condanna ed espulsione di due albanesi

A denunciarli è stato un teramano 45enne che alla fine del 2017 si è ritrovato vittima di un crescendo di minacce da parte dei due dai quali lui aveva acquistato a credito della cocaina per 3mila euro mai saldat

Auto bruciata per un debito di droga non pagato: condanna ed espulsione per due albanesi
di Teodora Poeta
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Sabato 29 Aprile 2023, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 09:52

Gli hanno bruciato l’auto per un debito di droga non saldato, ma adesso in due, entrambi albanesi, sono stati condannati in primo grado a dieci anni e 4 mesi complessivamente di reclusione per estorsione e rapina, per loro è stato anche disposto un provvedimento di espulsione. A denunciarli è stato un teramano 45enne che alla fine del 2017 si è ritrovato vittima di un crescendo di minacce da parte dei due dai quali lui aveva acquistato a credito della cocaina, senza, però, mai saldare un debito di 3mila euro. E così pur di riavere i soldi gli albanesi hanno cominciato a perseguitarlo, arrivando a mettere in atto una serie di azioni intimidatorie. Inizialmente per convincerlo a pagare si sarebbero presentati sotto casa, a Teramo, del loro cliente e con un bastone di ferro gli avrebbero danneggiato la porta finestra della sala, rompendo anche la finestra del bagno. Poi, però, dopo averlo pedinato, quando hanno visto che si era rifugiato a casa dei suoi familiari, lo hanno raggiunto anche lì e senza alcun timore gli hanno mostrato una pistola a tamburo per spaventarlo. È stato subito dopo questo episodio che c’è stato l’incendio dell’auto, in realtà di proprietà del padre della vittima. Incendio che però ha subito insospettito carabinieri e vigili del fuoco intervenuti sul posto. Così, in seguito alle prime indagini degli investigatori, il 45enne ha deciso di denunciare e raccontare tutto alle forze dell’ordine.

Nel frattempo, però, due degli albanesi coinvolti in questa vicenda (altri hanno già definito le loro posizioni) erano riusciti con quell’incendio ad ottenere da lui la consegna di 410 euro a parziale pagamento del prezzo per la pregressa vendita di droga. Ai carabinieri, quindi, la vittima ha raccontato pure di altre minacce che avrebbe subito: «Se non paghi, dopo la macchina bruciamo anche la tua casa». A quel punto è scattata una trappola concordata con le forze dell’ordine per incastrarli con un appuntamento fissato in un luogo prestabilito per la consegna del restante denaro. Quando gli albanesi sono arrivati avevano in auto una mazza ferrata di sessanta centimetri che poi è stata sequestrata, mentre loro sono stati bloccati. Grazie alle successive indagini si sono scoperti anche tutti gli altri connazionali coinvolti, compreso uno dei due che ora è stato condannato dal collegio dei giudici (presidente Carlo Calvaresi).
 

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