Tsa, in scena Uomo e Galantuomo
per la regia di Alessandro D'Alatri

Tsa, in scena Uomo e Galantuomo per la regia di Alessandro D'Alatri
di Antonio Di Muzio
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Martedì 2 Dicembre 2014, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 09:37
L'AQUILA Un tris da non prerdere: Eduardo De Filippo, Alessandro D'Alatri e Gianfelice Imparato. Sono le star dello spettacolo che debutta oggi all'Aquila (ore 21) e domani, mercoledì, (ore 17,30) al Ridotto del Teatro Comunale, per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d'Abruzzo. Lo spettacolo che, più di ogni altro, sta riscuotendo consenso unanime di pubblico e critica: dal "Corriere della Sera" a "L'Espresso" tutti elogiano questa nuova edizione di Uomo e Galantuomo di Eduardo, regia Alessandro D'Alatri (neo direttore artistico del Tsa) con il grande Gianfelice Imparato (uno tra i migliori interpreti contemporanei delle opere di Eduardo e di Scarpetta, premio Ubu 2001 grazie ai Dieci Comandamenti per la regia di Mario Martone), Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Antonia Truppo e con Monica Assante di Tatisso, Giancarlo Cosentino, Gennaro Di Biase, Fabrizio La Marca, Ida Brandi, Lia Zinno, Federica Aiello. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.



D'Alatri regista dello spettacolo, racconta questa esilarante commedia: ""Io scrivo per tutti, ricchi, poveri, operai, professionisti, tutti, tutti! Belli, brutti, cattivi, buoni, egoisti. Quando il sipario si apre sul primo atto d'una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli interessa". Così De Filippo descriveva il suo lavoro. Lessi questa commedia ancora ragazzo e mi rimase impressa nel cuore. Ma l'ho sentita ancor più forte quando è nata l'opportunità di poter allestire Uomo e galantuomo. Tutto è nato durante le pause di lavoro di "Tante belle cose" quando in cerca di uno spazio fumatori mi ritrovavo clandestino assieme a Gianfelice Imparato. L'affetto, la stima, il divertimento che mi procurava la sua "napoletaneità" stavano gettando le basi per farmi abbracciare da vicino Eduardo. Valerio Santoro, giovane e meritevole produttore, intuì e agì.

Il mio legame con Eduardo si perde nell'infanzia: ancora bambino, di famiglia umile, ricordo che un giorno alla settimana, quando la televisione italiana era tutta un'altra cosa, veniva programmato il teatro. Tra le mie opere preferite c'erano quelle di Eduardo e per questo avevo il permesso di andare a letto più tardi del solito. Le ricordo in bianco e nero e, a differenza del teatro dal vero, con i primi piani degli attori. Tra tutti, per espressività e capacità interpretativa, mi colpiva l'intensità di Eduardo. Riusciva a divertirmi facendomi credere ai drammi che stava interpretando. Una vera magia. E' con questo rispetto che mi sono avvicinato alla regia di Uomo e galantuomo".



Per informazioni e prenotazioni: Botteghino TSA 0862 410956 / 348 5247096
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