Legatissimo a Carlo Masci, Lepore entrò in Comune con un contratto di consulente subito dopo l’elezione del sindaco Luigi Albore Mascia. Incarico che gli fu presto revocato sulla scia di una serie di obiezioni legate alla sua docenza universitaria. Nondimeno l’architetto restò a Palazzo di città con ruoli operativi spesso svolti a titolo gratuito, stando a quanto dichiarato sempre da Masci. Il restyling delle riviere e altri recenti interventi di arredo urbano portano la firma di Lepore. Evidentemente non era gratuito l’incarico di Rup (responsabile unico di procedimento) assegnatogli con atto di determinazione 173/BR del 9 maggio 2012 a firma di Fabrizio Trisi, altro dirigente legatissimo a Masci e oggi esautorato. Dietro un compenso previsto di 48.448,40 euro, l’architetto Lepore ha stabilito nero su bianco le caratteristiche che avrebbe dovuto avere il futuro teatro monumentale sull’area di risulta, fissando paletti ovvero parametri di riferimento per il progettista che sarebbe stato incaricato con l’aggiudicazione dell’appalto.
Con il cambio di sindaco, gli obiettivi dell’amministrazione comunale riferiti al teatro sono oggi mutati. Alessandrini non ha inserito la struttura tra le priorità e comunque è più favorevole a un contenitore polivalente. Il progetto di Lepore giace in un cassetto e ai pescaresi non resta che mettere mano al portafogli.