«Stavolta il controllo sarà per impedire gli assembramenti intorno ai braceri.. - spiega sorridendo il sindaco - un aiuto per i controlli che sono strettissimi e necessari. Ed è anche molto complicata la gestione». Si fa presto a dire drone: quelli dei volontari spoltoresi potranno alzarsi in volo solo in una stretta fascia oraria, ieri 13,30-14 oggi dalle 19 in poi - per disposizioni della questura, visto che nel territorio potranno volare da 3 a 5 elicotteri delle forze di polizia. I droni non potranno sollevarsi oltre i 15 metri dall’ostacolo più alto, ossia un palazzo di 5 piani, possono ‘vederè immagini ma non registrare per motivi di privacy, ma soprattutto, e la cosa coinvolge come esperienza centinaia di altri comuni italiani, dovrà fare i conti con la ‘zona rossà dell’aeroporto di Pescara. Un area vietata al volo dei droni per legge, la AZT, che nel caso del capoluogo adriatico di fatto coinvolge una fetta enorme della città di Pescara. Qui solo gli elicotteri possono volare. Regole strettissime e forte burocrazia iniziale, in parte derogata dai decreti di questi giorni. Se i droni colgono assembramenti sospetti ecco la comunicazione alle forze dell’ordine che intervengono con le pattuglie via terra. «Ma tutto ciò ci servirà dopo per controllare reati ambientali: no alle scampagnate, ma certo non sarà un regime di polizia», chiude il sindaco di Spoltore.
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