Santa Croce, sequestrati venti milioni a Colella contestata la frode fiscale

Santa Croce, sequestrati venti milioni a Colella contestata la frode fiscale
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Mercoledì 22 Febbraio 2017, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 10:49
L'INCHIESTA - Sequestrati venti milioni di euro per frode fiscale al legale rappresentante dell'Acqua Santa Croce. L'operazione è stata eseguita, ieri mattina, dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell'Aquila che ha dato seguito ad ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale dell'Aquila, in accoglimento dell'appello proposto dalla Procura della Repubblica di Avezzano. I giudici hanno ripristinato l'originario vincolo cautelare disponendo, con apposita ordinanza, il sequestro per un ammontare pari ad euro 20 milioni circa, comprensivo di sanzioni ed interessi nel frattempo maturati. Con il nuovo sequestro viene ripristinata la misura cautelare, pari ad euro 13 milioni circa, già eseguita, su richiesta della Procura di Avezzano, nei confronti di Colella lo scorso 4 novembre ma che, per meri vizi procedurali sollevati dalla difesa dell'indagato, il Tribunale del riesame dell'Aquila dichiarava, il successivo 23 novembre, inefficace.
La misura cautelare appena ripristinata nei confronti di Colella trae origine da una complessa attività di polizia giudiziaria sviluppatasi attraverso articolate investigazioni economico-finanziarie svolte dai finanzieri del locale Nucleo di Polizia Tributaria e sfociate nell'autunno scorso nell'accertamento di rilevanti importi, per circa 9 milioni di euro, sottratti al pagamento dell'imposta sul valore aggiunto e delle imposte sui redditi (Ires, Irap, ritenute alla fonte) relative agli anni dal 2008 al 2013. Con riferimento a tali omissioni Colella veniva deferito per i reati di cui agli artt. 10 bis, 10 ter e 10 quater del D.Lgs. 74/2000. Per omesso versamento di ritenute, di Iva e per indebita compensazione. Sulla scorta di ulteriori approfondimenti investigativi venivano estese all'accertamento di tutte le posizioni debitorie della società nei confronti del Fisco, anche in considerazione delle risultanze di pregresse attività ispettive svolte nei suoi confronti da parte della Direzione Regionale Abruzzo e della Direzione Provinciale dell'Aquila dell'Agenzia delle Entrate. Tale attività, eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell'Aquila congiuntamente a personale dell'Agenzia delle Entrate, portava alla luce ulteriore materia imponibile che faceva lievitare le imposte dovute ma non versate a circa 13 milioni di euro. Durante tali operazioni sono state anche messe in atto attività di intercettazioni.
Ma.Bian.
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