«Sul monosci lungo le piste di Roccaraso, così sfido la disabilità»

Pietro Trozzi vive su una sedia a rotelle: "Solo attraverso gli impianti sciistici si può sfidare i propri limiti e raggiungere la quota di 2mila metri"

«Sul monosci lungo le piste di Roccaraso, così sfido la disabilità»
di Sonia Paglia
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Mercoledì 28 Febbraio 2024, 07:23 - Ultimo aggiornamento: 09:31

Sci e disabilità. A Roccaraso, sulle piste in provincia dell'Aquila, corsi e convegni per promuovere l'attività fisica. L'importanza dello sport nell'inclusione e nel benessere fisico e mentale di tutti è stata al centro di diverse iniziative, che si sono svolte nel comprensorio sciistico dell’Aremogna e Monte Pratello nei mesi di gennaio e febbraio, coinvolgendo sia principianti che esperti, indipendentemente dalle loro capacità motorie. I corsi sono stati organizzati da Pietro Trozzi, delegato per l’Abruzzo del Collegio nazionale maestri di sci, costretto da anni, alla sedia a rotelle a causa di un incidente. Trozzi ha avuto il sostegno di carabinieri, polizia e Sagf, soccorso alpino della guardia di finanza. Diverse le lezioni adatte a diverse abilità e livelli di esperienza, con istruttori specializzati, pronti ad offrire insegnamenti, seguendo le esigenze di ciascun partecipante.

L'obiettivo principale di queste iniziative, è quello di promuovere l'autonomia e la fiducia negli iscritti, incoraggiandoli a superare le sfide e a raggiungere i propri obiettivi personali, nello sport. Attraverso l'apprendimento dello sci, le persone con disabilità, possono sviluppare nuove competenze, migliorare l'equilibrio e la coordinazione e aumentare la consapevolezza del proprio corpo. Si tratta di un passo avanti importante, verso la creazione di una società più inclusiva e accessibile, in cui tutti, possono godere dei benefici dello sport e dell'attività fisica.

Roccaraso, si conferma, quindi, non solo una destinazione sciistica di eccellenza, ma anche un luogo che promuove i valori di inclusione, e benessere per tutti.

«La persona con disabilità - afferma Pietro Trozzi - si ritrova sulle piste, in un contesto nevoso, dove con la carrozzina, sarebbe impossibile raggiungere. Solo attraverso gli impianti da sci, può sfidare i propri limiti e raggiungere la quota di 2mila metri. L’attrezzatura utilizzata, chiamata monosci, è fondamentale, per garantire a tutti l'accesso alle attività sciistiche. La difficoltà varia in base al tipo di paralisi che la persona ha, ma con determinazione e impegno, tutti possono superarla. Quest’anno abbiamo avuto 17 partecipanti con disabilità, di cui 13 erano principianti». Durante un incontro tra esperti, si è analizzata anche la sedentarietà legata al Covid, che ha avuto un impatto significativo sulla salute e sulla mortalità, anche per le persone con bisogni speciali. Tutto ciò, è stato supportato dal comitato italiano Paralimpico Abruzzo, dal consorzio skipass, dalla Bcc Roma, dall’associazione sci handicap Abruzzo e l'Asd Sport Ability Roccaraso. Il campione di calcio non vedente e biotecnologo medico, Francesco Cavallotto, ha condiviso la sua esperienza sportiva, sottolineando il ruolo cruciale dell'attività fisica, non solo nell'eccellenza sportiva, ma anche nella vita sociale di tutti. Come afferma Trozzi: «Lo sport è per tutti, e i limiti, spesso, sono solo  nella mente». 

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