SOCIAL'AQ/ Quei brevi ma intensi passi di tango che hanno appassionato anche il web

Il tango nella piazza principale di Paganica
di Sabrina Giangrande
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 18:15
L'AQUILA - «Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’otto, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione». E’ con la celebre citazione del ballerino argentino Miguel Àngel Zotto, eletto tra i più grandi ballerini di tango degli ultimi tempi, che si riesce a spiegare il perché di tanto successo.

Sono bastati poco più di sessanta secondi, al ritmo di un tango improvvisato e il boom di visualizzazioni sui Social è fatto. E’ successo qualche giorno fa a Paganica, frazione dell’Aquila che poi tanto frazione non è con i suoi quasi seimila abitanti, certo diminuiti dopo il sisma del 2009. E ci sono voluti oltre dieci anni e il “salotto paganichese”, tornato al suo antico splendore, ovvero la piazza Umberto I in cui insiste la facciata della chiesa di Santa Maria dell’Assunta e la fontana ottagonale e dove c’era (e di certo tornerà) il bar storico del paese, è riuscito a incuriosire milioni di utenti naviganti del web, attraverso i due protagonisti, Omar e Maria Sara (lui di origini paganichesi), che, interpretando alcuni passi di un tango appassionato e coinvolgente, in una calda notte di un’estate trascorsa nella frazione aquilana, sono riusciti a omaggiare, in un mix di note e movenze che caratterizzano questo famoso ballo di origine argentine, una comunità in rinascita.

«E’ bastato un minuto per far sì che i ricordi d’infanzia di Omar, (nipote di Luigi Rosati, detto Giggino), rammentassero la sua presenza in quella piazza nei giorni delle feste patronali, negli eventi importanti, affianco a sua madre Carla Rosati e papà Kamal Aberrà, lei docente all’Università per stranieri di Perugia e lui medico dentista nella stessa città»: a spiegarlo, in una nota, è Raffaele Alloggia che aggiunge: «Anche dopo il sisma che ha reso inagibile la casa in via degli Angeli, i genitori di Omar, sono voluti rimanere a contatto con gli amici e parenti di Paganica costruendosi una villetta dove spesso ritornano in attesa della ricostruzione della loro bella casa. Il nonno Luigi Rosati, al quale Omar era molto legato, entrò in politica nel 1964 e fu chiamato da vari sindaci a reggere le sorti di Paganica come Delegato municipale. Impegno a cui dedicò passione e capacità di mediazione, specie sulle questioni più scottanti che allora erano l’irrigazione dei campi e l’uso dei pascoli in montagna. Fu anche assessore con la Giunta guidata da Tullio De Rubeis, reggendo l’impegnativo assessorato ai Lavori pubblici, fino alla chiusura del suo mandato».

«Grazie, Omar e Maria Sara, per averci fatto sognare il nostro paese ricostruito, in una calda notte d’estate della Perdonanza celestiniana»: conclude così Alloggia, con un messaggio di positività e entusiasmo verso il suo paese che deve e vuole tornare a essere più bello di prima, dedicato a tutti gli abitanti di Paganica e per tutti coloro che torneranno numerosi a visitarlo.

Sabrina Giangrande
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