In una nota, il presule dice «Ieri sera, a Lanciano, si è svolto un rito religioso che ha impegnato le strade del centro cittadino. Tralasciando il principio di buon senso che è venuto meno dal momento stesso della decisione di organizzare l’evento, ci tengo a dire che la cultura del rispetto della persona supera di molto quella riguardante ogni sorta di individualismo e protagonismo, non giustificati dalla vera Tradizione.
In accordo con le normative emanate dalla Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti e dalla Conferenza Episcopale Italiana, il Decreto dell’8 marzo 2020 e le Disposizioni sulla Settimana Santa del 28 marzo 2020 non lasciano spazio ad alcuna libera interpretazione. Il motivo che mi ha spinto a prendere una decisione così restrittiva è derivato dalla necessità di prevenire il rischio e tutelare il bene comune. La celebrazione di ieri sera è divenuta una vera e propria processione, che ha messo a rischio e pericolo i partecipanti e l’impegno di tanti cristiani che, in questi giorni, chiusi in casa, stanno negandosi le celebrazioni della Pasqua in Comunità».
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