La poetessa Natalia Anzalone
vince il concorso Sinestetica

Natalia Anzalone
di Antonio Di Muzio
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Lunedì 18 Marzo 2019, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 18:35
PESCARA Ancora un premio per l'artista Natalia Anzalone. La poetessa pescarese è l’unica abruzzese ad aver vinto il 2° Concorso Nazionale SINESTETICA per la poesia inedita e la videopoesia (sez. Adulti), organizzato dal Comune di Pescara e l’Associazione MIRA. La videopoesia, per la quale riceverà il 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia, alle ore 16:30, al Museo “V. Colonna”, a Pescara, il 3° Premio è “DEL SAPORE VERTICALE”, realizzata con la collaborazione fotovideografica di Enzo Francesco Testa. #SINESTETICA, partendo dalla poesia, intende promuovere una visione interdisciplinare e intermediale della creazione artistica. 

Natalia Anzalone nel novembre scorso si era classificata al primo posto alla XXVI edizione del Premio Letterario Nazionale “Scriveredonna” con pubblicazione della raccolta poetica in volume monografico. La Anzalone è laureata in Architettura e in Lingue e Letterature straniere e ha conseguito il titolo di dottore di Ricerca in Urbanistica allo Iuav di Venezia. Ha pubblicato saggi sulle Riviste di Letteratura francese Bérénice e Plaisance; pubblica regolarmente articoli e poesie sulla Rivista d’Arte e di Ecosofia PassPARnous, cui attualmente è caporedattrice della sezione Letteratura. Solo recentemente ha partecipato a premi letterari nazionali e internazionali ed è risultata finalista in ben quattro concorsi.



«Da quando ho imparato a conoscerla, ho sempre apprezzato il lavoro di Natalia Anzalone. È un pensiero poetante che, nell’indagare, si fa erranza. […]. La stessa urgenza di (re)citare – quasi tutta l’opera di Natalia è caratterizzata dalla lettura ad alta voce – è un omaggio alla parola come emergenza. C'è come un richiamo al cesello, al lavoro dell'orafo o del miniaturista. La parola poetica è quella luce di candela che non squarcia il buio, ma lo rende più fitto e intrigante. Il brivido che genera è il segreto degli amanti.» (Enzo Sorbera)

«Una poetessa della schiera delle lallazioni primarie. Senza spazio e senza tempo. Anzi, collocabile al tempo del giocare con gli echi del primo flauto che rispondeva al fischiare del vento dal cespuglio di canne.» (Valentino Ceneri).
 
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