Perdonanza: Afgana, cinese e venezuelana le tre figure principali del corteo storico

Perdonanza: Afgana, cinese e venezuelana le tre figure principali del corteo storico
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Mercoledì 17 Agosto 2022, 12:02

L’AQUILA - Integrazione, pace, accoglienza e solidarietà: sono i valori che la 728esima Perdonanza celestiniana, edizione storica contrassegnata dalla visita del Papa per l’apertura della Porta Santa, il 28 agosto, vuole trasmettere con la scelta dei personaggi principali del corteo storico che quest’anno è stato anticipato al 23 agosto.

Dama della Bolla è Kawsar Abulfazil, 27 anni: arriva da Kabul in Afganistan, laureata in Scienze Politiche, scappata dal suo Paese di origine e arrivata all’Aquila grazie ai corridoi umanitari della chiesa evangelica. A lei il compito di condurre il prezioso astuccio simbolo della Bolla celestiniana. 

Giovin Signore è Shihong Fu, fisico che viene dalla Cina e impegnato in un progetto ai Laboratori del Gran Sasso.

Dama della Croce è Adriana Carolina Pinate, 39 anni, venezuelana,  ricercatrice in Economia applicata al Gssi, mamma di una bimba di cinque anni.

«Sono veramente felice di essere qui oggi - ha detto la Dama della Bolla presentata insieme agli altri figuranti all’auditorio del Parco -: sono arrivata il 21 luglio, ma sono riuscita a sentire il calore della città e ringrazio il sindaco, è un onore essere parte di questa espressione culturale così importante.

In Afganistan laboravo per le Nazioni Unite, per pace, sicurezza e parità di genere. Avevo tante speranze per il mio Paese che si sono infrante e sono qui cercando un nuovo senso per la mia vita».

«L'Aquila mi ha accolto molto bene - ha detto Shihong Fu -, tutti sono stati amichevoli. Avevo visitato la città nel febbraio 2020, la città si sta riprendendo dal terremoto ed è diventata molto inclusiva.Sono onorato di essere stato scelto per rivestire la figura del Giovin Signore, il messaggio che porto è molto importante perché la religione stessa diventa un simbolo di pace solidarietà e riconciliazione». 

«Sono onorata di rappresentare la città - ha detto Adriana Carolina Piante - Sono figlia di emigranti italiani in Venezuela e Italia è sempre stata un sogno. La situazione in Venezuela non era facile e siamo andati via per un master al politecnico di Milano. Durante il dottorato ho fatto un congresso al Gssi e ho visto il Gran Sasso incastonato, un paesaggio stupendo, e pensato che avrei voluto vivere e lavorare qui».

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