A tavola con il presidente Mattarella
si scherza sul "Cialente calmo"

Elodia serve il breakfast al presidente
di Stefano Dascoli
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 10:02
L'AQUILA - Raccontano che il blindatissimo pranzo al quarto piano della Prefettura, nell’apposito appartamento destinato al Presidente, abbia viaggiato a metà tra una «conviviale» e un incontro di lavoro. D’altronde Mattarella è uomo di spessore altissimo, di enorme cultura, di raffinata sagacia, di estrema sensibilità.

E così ha sorriso quando qualcuno gli ha fatto notare come il sindaco Cialente fosse «più calmo del solito», riferendosi alla clamorosa protesta attuata dal primo cittadino con la restituzione delle fascia tricolore al predecessore, Giorgio Napolitano. Gesto che, comunque, portò all’Aquila oltre un miliardo. Si dice anche che Cialente, che in quanto a humour non è secondo a nessuno, abbia risposto così, più o meno: «Dipende dall’interlocutore che ho di fronte...». A sottolineare la grande comunanza di intenti che c’è in questa fase con la Presidenza della Repubblica e, perché no, anche con il Governo. E così oltre agli scherzi (per esempio sul vino proveniente dalla costa...), si è parlato anche di questioni molto serie. Mattarella, per esempio, ha confermato tutta l’emozione e la commozione provate nell’incontrare i familiari delle vittime davanti alla Casa dello Studente. Chissà che non sia il preludio a un abbraccio meno fugace, ancora più «raccolto». E anche il sincero elogio all’ateneo.



I NODI

Così come i bene informati- i diretti interessati si sono trincerati dietro una comprensibile riservatezza- raccontano che al capo dello Stato sono state sottoposte, pur in un clima di grande leggerezza, alcune questioni nodali: il problema della restituzione delle tasse, che è ancora in piedi; la possibilità di recuperare alcuni passaggi sulla ricostruzione privata della legge che aveva predisposto l’allora sottosegretario Legnini; e ancora è stata sottolineata l’emergenza relativa alla carenza di personale. Il tutto tra un apprezzamento per lo zafferano di casa nostra e l’ottima pera al barolo. Il presidente ha salutato i commensali (Legnini, Cialente, il governatore D’Alfonso, il prefetto Alecci e i più stretti collaboratori) dopo circa un’ora, per il breve, canonico, riposino.
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