Massacra la madre a colpi di sedia e la rende invalida

Massacra la madre a colpi di sedia e la rende invalida
di Gianluca Lettieri
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Martedì 30 Gennaio 2018, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 11:39
Ha massacrato la madre a colpi di sedia a tal punto da renderla invalida. Non solo: quando la donna, alla guida della sua auto, si è rifiutata di andare al centro commerciale Megalò, lui ha reagito buttandola fuoristrada e causando un incidente. Si è chiusa con un provvedimento giudiziario questa storia familiare fatta di violenze e vessazioni: vittima una cinquantenne, presa di mira dal figlio di vent’anni, affetto da problemi psichici. Dopo le indagini dei carabinieri di Chieti scalo, coordinati dalla tenente Maria Di Lena e diretti dal luogotenente Filippo Scarcia, il giovane è stato ricoverato in una Rems, residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza. È accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali pluriaggravate e tentata estorsione. L’ordinanza è stata firmata dal gip Luca De Ninis su richiesta del pm Giuseppe Falasca. Sono numerosi gli episodi di aggressività che hanno spinto la madre, che ha tentato in tutti i modi di aiutare il ragazzo, a denunciare tutto in caserma.

Una lunga scia di botte che inizia nel 2016. Lucia (la chiameremo così per tutelarne l’identità) viene colpita con una sedia solo perché nasconde un coltello del figlio Andrea (altro nome di fantasia), temendo che possa compiere qualche gesto inconsulto. La risposta del ventenne è spropositata: picchiata selvaggiamente, la mamma finisce in ospedale ed è costretta a sottoporsi anche a un intervento chirurgico all’estero per curare le fratture, ma rimane invalida per le lesioni riportate a una gamba. Basta un “no” per scatenare le reazioni incontenibili di Andrea. Come quando Lucia temporeggia un po’ dopo la richiesta del figlio di comprare una bicicletta e lui la riempie di botte: da qui scatta l’accusa di tentata estorsione.

Qualche giorno dopo, il giovane colpisce la donna con un calcio allo stomaco e distrugge il suo cellulare per impedirle di telefonare ai carabinieri. Andrea è accusato persino di essere entrato nottetempo nel negozio gestito dalla madre e di aver rubato della merce. Il suo obiettivo? Rivenderla per ricavare soldi da utilizzare per comprare la droga. Già, perché il ventenne è diventato sempre più violento da quando ha iniziato a ubriacarsi e fare uso di stupefacenti. Insomma: secondo le indagini, non si tratta di episodi sporadici ma andati avanti nel corso degli anni. La donna - si diceva - ha provato in ogni modo ad aiutare Andrea, ma lui si è rifiutato di seguire specifici percorsi terapeutici. Inoltre il comportamento violento si è ripetuto anche nel momento in cui ha frequentato alcune comunità. Per il giudice è evidente la pericolosità sociale del ragazzo, che non riesce a controllare i suoi impulsi aggressivi pur non avendo problemi dal punto di vista fisico e cognitivo. Quando la donna ha compreso di non essere più in grado di gestirlo, è stata costretta a chiedere aiuto ai carabinieri che hanno subito avvertito la Procura. Il successivo provvedimento del Tribunale è stato preso perché è concreto il rischio che Andrea possa scagliarsi di nuovo contro la madre. Ora il ragazzo si trova ricoverato in una Rems in Abruzzo.
 
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