Abruzzo, mafia dei pascoli e dei rifiuti: il caso finisce in Parlamento

Primo Di Nicola
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Lunedì 8 Giugno 2020, 11:42
«Un’interrogazione rivolta al Governo per fare luce sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose all’interno del territorio abruzzese. L’ombra della criminalità organizzata sembra farsi spazio in vari settori sensibili: dalla Mafia dei pascoli, a cui non sembrano esenti le montagne abruzzesi sfruttate da imprenditori senza scrupoli, con finte transumanze di bestiame, al solo scopo di intascare ingentissimi rimborsi dell'Unione europea; allo smaltimento dei rifiuti, da sempre terreno fertile per atti criminosi e riciclaggio; e, non da ultimo, il settore del turismo, in particolare quello edile legato ai villaggi turistici» lo afferma Primo Di Nicola che ha firmato il documento insieme a nove Senatori del M5S: Lannutti (Primo Firmatario), Di Girolamo, Presutto, Pavanelli, Trentacoste, Vanin, Romagnoli e Puglia. 

«L'Abruzzo – come si legge nell’interrogazione –  è finito nell'ultima grande operazione della Direzione distrettuale antimafia di Messina, che in Sicilia ha portato all'arresto di 94 persone e al sequestro di 151 imprese agricole nell'ambito di un'inchiesta della mafia dei Nebrodi su presunte frodi ai danni dell'Unione europea. Almeno da quanto si apprende dalle fonti stampa - riporta il documento - si tratterebbe di milioni di euro sottratti "legalmente" alla UE da grosse aziende e cooperative agricole, che affittano gli alpeggi montani, senza poi garantire l'effettiva presenza del bestiame, con capi figuranti di una transumanza inesistente, complici imprenditori, dipendenti dei centri di assistenza agricola e alcuni insospettabili che avrebbe falsificato la titolarità dei terreni che servivano ai malavitosi per chiedere i contributi comunitari. I territori montani abruzzesi, già vittime di un corposo fenomeno di spopolamento potrebbero essere ulteriormente danneggiate da meccanismi criminosi portatori di degrado socio economico che alla lunga potrebbe accelerare il progressivo abbandono dei monti dell'Abruzzo».
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