Lite per 50 euro, donna accoltella l'uomo sbagliato

Lite per 50 euro, donna accoltella l'uomo sbagliato
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Mercoledì 14 Marzo 2018, 09:55
«Sono una femmina d’onore». Così si è rivolta ai carabinieri che le hanno stretto le manette ai polsi per tentato omicidio. Annamaria Marinelli, teatina di 54 anni, è finita in carcere dopo aver pugnalato tre volte un conoscente, M.S., perforandogli il fegato e colpendolo al torace. Il ferito, 55 anni, aveva cercato di interrompere una lite tra la donna e una terza persona durante una cena tra cinque amici. Il motivo? Per chi indaga, Marinelli pretendeva di avere 50 euro per un vecchio favore fatto all’amico, che puntava ad ottenere in modo fittizio la residenza a Chieti. I medici hanno salvato la vita a M.S., operandolo d’urgenza: l’uomo è ancora in prognosi riservata.

La ricostruzione è dei carabinieri della compagnia di Chieti, al comando del maggiore Massimo Capobianco. È martedì pomeriggio quando un gruppo di amici, composto da quattro uomini e la Marinelli, si incontra in un appartamento al civico 121 di via padre Alessandro Valignani. Iniziano a bere vino, tanto vino, e a mangiare salumi. Annamaria, già in passato finita nei guai per motivi giudiziari, conosciuta in città con il soprannome di Tyson, ha con sé un coltello a serramanico con la lama di dieci centimetri: lo nasconde nella cintura dei pantaloni. Gli investigatori ipotizzano che era partita con l’intenzione di vendicarsi. Fatto sta che, in serata, si accendono gli animi. Annamaria vuole quei 50 euro promessi qualche anno prima dall’amico: lei aveva fatto risultare che lui viveva a casa sua per permettergli di ottenere la residenza a Chieti. La pratica non era andata a buon fine, ma la donna pretende comunque i soldi.

All’improvviso la Marinelli impugna il coltello e comincia a inseguire l’amico. M.S, che abita al piano superiore e sta partecipando alla cena, si mette tra i due per tentare di dividerli. Ma la donna perde la testa e lo accoltella. Scatta l’allarme e arrivano i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, al comando della tenente Maria Di Lena, e di Chieti principale, con i luogotenenti Enrico Bicocca e Roberto Verzulli. Mentre il ferito va in macchina in ospedale, Annamaria - visibilmente alterata - ammette le sue responsabilità, consegna il coltello e viene rinchiusa in carcere su disposizione del pm Marika Ponziani. L’appartamento è stato sequestrato. «Mi sono sentita aggredita e mi hanno tirato i capelli, così ho reagito ma non volevo uccidere nessuno», si è giustificata la Marinelli, difesa dall’avvocato Roberto D’Ettorre, nell'interrogatorio di ieri pomeriggio davanti al gip Luca De Ninis. «Avevamo bevuto tanto. Tra noi c’erano stati più litigi perché lui aveva cercato di ingannarmi attraverso una richiesta all’Ater con l’obiettivo di ottenere una casa popolare», ha detto ancora la donna, in passato in tribunale per resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza.
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