L’Aquila, ricostruzione bloccata: chiesto incontro con Crimi altrimenti sarà mobilitazione

L’Aquila, ricostruzione bloccata: chiesto incontro con Crimi altrimenti sarà mobilitazione
di Daniela Rosone
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Mercoledì 5 Dicembre 2018, 15:00
L’AQUILA - La Regione Abruzzo fa partire una nota indirizzata al sottosegretario alla ricostruzione Vito Crimi per invitarlo al prossimo tavolo istituzionale e di partenariato riconvocato per il 10 dicembre o in alternativa il tavolo sarà a disposizione per un’altra data da lui indicata ma che non vada a lungo. Se non ci sarà l’incontro e se le risposte non arriveranno sarà mobilitazione a Roma prima di Natale. I sindaci del cratere, intanto, convocheranno in una giornata uguale per tutti o sotto forma di assemblee o come consiglio comunale degli incontri con i cittadini attorno all’11 o al 12 dicembre. È quanto emerge dalla riunione a Palazzo Silone degli Stati generali della ricostruzione. Dei parlamentari erano presenti Pezzopane, Marsilio e Quagliariello. Assente il sindaco Biondi che è a Bruxelles, al suo posto c’era Daniele Placidi. << Si è accumulato un ritardo serio - ribadisce il presidente vicario Giovanni Lolli - le questioni aperte sono figlie di una considerazione. L’Aquila è uscita dai radar. Si da come risolto il problema ma così non è e noi abbiamo l’esigenza di farci ascoltare e se necessario siamo pronti ad alzare la voce >>. La situazione è allarmante secondo la deputata Stefania Pezzopane. << Dobbiamo riconquistare l’attenzione che non c’è - spiega - da mesi attendiamo provvedimenti che non arrivano >>. Nomina titolari uffici speciali, bilanci dei Comuni, il personale e poi la vicenda della restituzione delle tasse. Il 31 dicembre scade la proroga. << Entro Gennaio si dovrà dare una risposta al commissario - afferma Ettore Perrotti presidente dell’ordine dei commercialisti - abbiamo invitato le aziende a documentare quali sono i danni economici effettivi subiti col sisma, sia diretti che indiretti. Ci sono elementi, per alcune aziende, probatori del danno per rendere compatibile l’aiuto con quelli che sono stati i danni che le aziende hanno avuto e i cui effetti ancora oggi si vedono. Si va avanti con le proroghe e l’interlocuzione con l’Europa non si è aperta a causa di problematiche nazionali più grandi >>. Alcune aziende hanno avviato delle procedure a tutela ma non legali perché questo lo si potrà fare solo nel momento in cui saranno iscritti al ruolo questi aiuti di Stato. Le imprese che stanno lavorando non hanno ad oggi disponibilità economiche per i Sal e per gli stati di avanzamento e lo stato di crisi è continuo secondo Giustino Iovannitti dell’ordine degli ingegneri. << L’operatività è ferma - dice Adolfo Cicchetti presidente Ance - sia per l’emissione dei buoni contributo sia per quanto riguarda la nostra categoria con l’emissione dei Sal. Sappiamo - prosegue - che la procedura per la nomina dei titolari degli uffici è iniziata ma la burocrazia non va di pari passo con le esigenze delle imprese. Il problema delle tasse poi è vitale per le aziende >>. Si parla di oltre 300 imprese dell’Aquila e cratere con più di 100 milioni di euro da restituire. << Abbiamo una grande sofferenza per i pagamenti alle imprese - dice Francesco Di Paolo coordinatore dei sindaci del cratere - e i Comuni non hanno la possibilità di avere dei fondi in cassa oggi >>. Tutti concordi gli attori del tavolo sul fatto che si sia superato il limite. Per la prima volta dopo dieci anni la ricostruzione è bloccata dal punto di vista amministrativo. 
 
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