L’Aquila, Progetti Case in preda ai vandali: così le new town diventano ghetti

L’Aquila, Progetti Case in preda ai vandali: così le new town diventano ghetti
di Daniela Rosone
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 15:02
L’AQUILA - Il patrimonio immobiliare del Comune dell’Aquila con i vari progetti Case dislocati sul territorio e realizzati in tempi record per permettere la ricollocazione più veloce possibile degli sfollati nel dopo sisma è un patrimonio importante che però, a causa del tempo, della scarsa manutenzione e dell’incuria a volte, oggi è ridotto male soprattutto laddove le persone sono state fatte sgomberare a causa del cedimento di balconi e di altre problematiche insorte. In molti casi alcuni appartamenti sono abbandonati e spesso preda di vandali. I casi sono sempre più frequenti. Alcuni parlano anche di intrusioni spesso e volentieri e per questo molti inquilini chiedono maggiori controlli. È il caso, ad esempio, del progetto Case di Coppito 2 sempre più oggetto di atti di vandalismo. Ad accorgersene sono state le persone che lavorano la campagna nella zona circostante. Sono palazzine in disuso dove un’intera piastra fu evacuata con 24 famiglie trasferite altrove a causa di alcune infiltrazioni d’acqua negli appartamenti che avevano reso insicuri gli alloggi. Finestre e porte sfondate completamente, gli appartamenti quindi sono accessibili a chiunque e i furti di rame dagli impianti elettrici, tra l’altro, sono sotto gli occhi di tutti. Senza controlli le palazzine diventano facili prede di furti e vandali. Per non parlare dell’area garage, sempre dello stesso complesso, dove ci sono gli isolatori sismici. Immondizia ovunque per terra a volte trascinata un po’ ovunque dai cani e una macchina, una Fiat punto vecchia, che giace abbandonata senza neanche più le ruote da tempo immemore. Sono un po’ le stesse cose accadute e più volte denunciate del progetto Case di Pagliare di Sassa. Si ricorderanno gli appartamenti evacuati in fretta e furia a causa di un incendio che divoró in poco tempo il legno della struttura portante. Per molto tempo rimasero finestre e porte aperte con i mobili all’interno in tutti i casi descritti. In attesa di capire che fine farà questo patrimonio immobiliare ( immenso (il Comune ha le sue idee e i suoi progetti come ad esempio l’accordo con militari o la possibilità di dare case a studenti ) anche il sottosegretario Vito Crimi ha insistito nella sua audizione in commissione Ambiente alla Camera sulla necessità di creare un tavolo di gestione per capire l’uso delle case.
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