Insidia una bambina e diffonde sul web la falsa notizia che il padre è morto. Rischia 5 anni di carcere

Insidia una bambina e diffonde sul web la falsa notizia che il padre è morto. Rischia 5 anni di carcere
di Marcello Ianni
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Martedì 17 Dicembre 2019, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 09:36
Per i presunti atti sessuali su una bambina di 7 anni, sua parente, era stato allontanato dalla famiglia. Ma poi avrebbe usato le sue conoscenze informatiche per diventare un incubo per i genitori della minorenne. Con la richiesta a 5 anni di reclusione si è svolto ieri il processo che vede imputato un aquilano di 41 anni (assistito dall’avvocato Fabio Alessandroni) accusato non solo di atti sessuali ma di stalking nei riguardi dei genitori della minorenne (assistiti dall’avvocato Antonello Carbonara). L’uomo infatti è accusato, dopo essere stato scoperto per aver commesso il reato sessuale, di aver creato falsi profili Facebook anche a nome degli stessi membri della famiglia sui quali sono state inserite delle foto di famiglia, accompagnate con frasi minacciose in inglese e spagnolo, e dove avrebbe anche inserito immagini dal contenuto pedopornografico.

Non solo. Come esperto informatico dell'Inps, dove lavorava, abusando della sua qualifica ed utilizzando false credenziali appartenenti ad ex dipendenti, avrebbe registrato fittiziamente presso lo stesso Istituto l’instaurazione di due rapporti di lavoro tra il papà della minorenne ed altri soggetti, ma anche comunicando il decesso dello stesso padre di famiglia. L’imputato è accusato di aver inserito sul sito “bakecaincontri.com” annunci a nome della parte offesa inserendo anche il telefono cellulare della moglie.

L’uomo poi per procurarsi un falso alibi aveva denunciato agli agenti della Polizia Postale di essere stato vittima di una intrusione informatica. Il 41enne è accusato anche di aver pedinato e spiato il nucleo familiare all’interno del giardino della loro abitazione nei momenti di gioco con i figli, mettendo poi a conoscenza i genitori dei due minorenni dell’attività di osservazione con frasi sempre dal contenuto minaccioso. L’udienza è stata aggiornata a fine gennaio data nella quale sono state previste le repliche dell’accusa e della difesa, prima della sentenza da parte del Tribunale collegiale.
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